LUCCA – Tre nuove magnolie per il Giardino delle Giuste e dei Giusti della città

Tre nuove magnolie sono entrate a far parte del Giardino diffuso dei Giusti e delle Giuste della Città di Lucca, l’iniziativa che celebra uomini e donne che si sono messi al servizio della cura della dignità e dei diritti umani.

Ieri, sabato 5 marzo, in piazzale Risorgimento, i tre alberi sono stati intitolati dall’assessora continuità della memoria storica, Ilaria Vietina, con la presenza degli studenti di due classi della’Istituto Pertini di Lucca, la 5C ITT e la 4A WCM.

«Il nostro giardino diffuso sta crescendo – ha commentato l’assessora Vietina -. Atti che servono, oggi più che mai, per parlare di pace, dignità, protezione, tutela dei diritti umani. Abbiamo scelto tre personaggi attuali, che tutt’oggi operano e si adoperano a servizio dei nostri fratelli e sorelle: sono uomini e donne coraggiosi, che, con le loro azioni, ci ricordano ogni giorno della necessità di pensare agli altri e di prendersene cura».

I GIUSTI E LE GIUSTE. Le tre magnolie sono state dedicate a Sonita Alizadeh, Miomir Mile Plakalovic e Emilio Barbarani. Alizadeh è una rapper e attivista afghana, impegnata per i diritti delle donne e delle giovani generazioni, contro i matrimoni combinati e forzati. Ha iniziato la sua battaglia con un video sulle bambine che vengono vendute in matrimonio dalle famiglie. Lei stessa è riuscita a sfuggire al matrimonio che i suoi genitori le stavano imponendo quando aveva soli 16 anni: lo ha fatto pubblicamente, con un video e una canzone.
Emilio Barbarani è un diplomatico italiano in servizio nelle ambasciate di Madrid e Buenos Aires: ha messo al primo posto la difesa dei diritti umani come linea-guida del suo lavoro e del suo impegno per il prossimo.
Miomir Mile Plakalovic, infine, è un tassista di Sarajevo che mette al servizio della comunità la sua auto. Accompagna quotidianamente i feriti in ospedale e ogni giorno distribuisce gratuitamente pane alla popolazione. Un richiamo alla mente: l’assedio di Sarajevo pensando al quale è impossibile non riflettere ancora una volta su ciò che sta accadendo in Ucraina. Un richiamo che anche oggi è stato tradotto in un nuovo e corale appello alla pace.

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