Crisi internazionale: Università di Firenze sui recenti sviluppi del conflitto in Medio Oriente

In una lettera aperta approvata dal Senato Accademico nella seduta di ieri

L’evoluzione del conflitto israeliano palestinese è stata al centro del confronto che è avvenuto stamani all’interno del Senato accademico dell’Università di Firenze. Al termine della discussione sono stati condivisi i contenuti di un documento presentato dai senatori rappresentanti dei Direttori di Dipartimento.

Il documento evidenza la necessità di un ulteriore “impegno per promuovere il silenzio immediato delle armi e l’avvio di negoziati per trovare vie di uscita capaci di costruire una pace duratura”.

Il documento, in continuità con quanto espresso dal Senato Accademico lo scorso dicembre sulla centralità dei valori espressi dall’articolo 11 della Costituzione, ribadisce “che le Università debbano continuare ad essere i luoghi dove si adotta e si interpreta la libertà della ricerca”. Limitare i rapporti, “recidere i collegamenti, eliminare le collaborazioni che supportano la ricerca scientifica” significa – si legge nel testo – “indebolire i legami tramite i quali è possibile sostenere proprio la forza della critica”.

Il Senato Accademico indirizza il proprio impegno “verso scelte di cessazione del conflitto, e di ogni altro conflitto”, attraverso la “partecipazione alla Rete Internazionale delle Università per la Pace, che sostiene studiosi e studenti internazionali a rischio per l’espressione delle proprie idee”.

Nell’ultima parte del documento si definiscono alcune azioni concrete, già in fase di realizzazione, quali la conferma dell’apertura dell’Ateneo ad accogliere visiting professor e studenti provenienti da realtà accademiche palestinesi e israeliane; il progetto di istituzione di una Stanza del Silenzio, come spazio di meditazione e preghiera silenziosa aperto a persone di ogni fede e spiritualità; l’approfondimento della conoscenza e della consapevolezza di opportunità e rischi connessi all’impiego di tecnologie che possono avere usi duali. Infine l’Ateneo intende promuovere l’organizzazione di eventi pubblici nei quali far conoscere i principali attori e progetti umanitari presenti a Gaza e nelle zone di guerra, anche al fine di promuoverne il sostegno.

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