
Allo Spazio Alfieri dal 19/10 in esclusiva “Il Saluto” a 50 anni dalle Olimpiadi di Città del Messico del 1968
A 50 anni dal saluto che fece la storia. Un film per ricordare uno dei gesti più iconici del Novecento alle Olimpiadi di Città del Messico 1968
Il loro pugno guantato e levato in aria in segno di lotta per i diritti degli afroamericani è un’immagine impressa in ogni essere umano. E di quel che c’è dietro quella fotografia, racconta il documentario.
Alle note dell’inno americano Smith e Carlos chinano il capo e alzano al cielo il pugno guantato di nero, simbolo del Black Power, per protestare contro la segregazione razziale negli USA e rendere nota al mondo intero la lotta degli afroamericani per l’eguaglianza.
Un segno di protesta eclatante, fissato nella storia dell’umanità da una foto divenuta icona del 20° secolo: un saluto divenuto gesto di libertà. Un gesto meditato e costato caro ai due atleti afroamericani che vennero espulsi dalla federazione di atletica statunitense e perseguitati lungamente. In quella foto – così forte ed emblematica – si nasconde la storia dell’atleta australiano Peter Norman, e di come fu decisa e preparata la protesta di Smith e Carlos.
Norman, che nella foto quasi scompare, oscurato dalla potenza del gesto dei due atleti afroamericani, porta sul petto una coccarda identica a quella dei suoi colleghi: quella dell’Olympic Project for Human Rights, l’associazione promotrice della clamorosa protesta di Smith e Carlos.
Un gesto di condivisione e solidarietà, vissuto con impassibile quiete, che costerà a Norman – atleta bianco di una nazione in cui la segregazione razziale è altrettanto forte – oblìo e carriera, conseguenza di una condanna politica e sportiva che durerà sino alla sua morte.