Al via il rinfoltimento della Macchia: rimossi pini morti e piantati oltre 3400 alberi dell’ecosistema

Sono partiti i lavori di rinfoltimento e rimboschimento della Macchia Lucchese, grazie al progetto del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli finanziato dell’Unione europea tramite la Regione Toscana.

La ditta Massoni, aggiudicataria dell’intervento, ha iniziato ad operare su una superficie di 13,5 ettari nella fascia che va da viale Kennedy fino a via della Guidicciona. L’area, come tutta la Macchie Lucchese, è di proprietà del Comune di Viareggio ed è stata data in concessione al Parco proprio allo scopo di progettare e realizzare questi lavori. Attualmente è in corso la rimozione dei pini marittimi secchi, un’operazione che ha messo letteralmente “in luce” i giovani lecci che da anni crescevano all’ombra dei pini.

Questo nuovo bosco già presente verrà rinfoltito dove è meno denso con altri 3400 alberi (250 per ettaro) autoctoni e caratteristici del paesaggio, come lecci, latifoglie autoctone e pini domestici. Il taglio dei pini secchi è effettuato con particolare attenzione alle altre essenze presenti ed al suolo dunale, utilizzando i mezzi più adatti ai luoghi. Ogni nuova piantina usata per il rinfoltimento sarà irrigata e protetta con una rete da daini e cinghiali. Nei prossimi 5 anni tutta l’opera sarà monitorata e mantenuta costantemente, con l’eventuale sostituzione degli alberi in caso di necessità.

«L’obiettivo è di ottenere un bosco ricco di biodiversità e capace di adattarsi ai cambiamenti climatici – spiega il presidente Giovanni Maffei Cardellini – facendo tesoro anche dell’esperienza innovativa del progetto LIFE europeo di cui siamo partner, SySTEMiC, che punta alla variabilità genetica per rendere le foreste più resistenti e resilienti». Il progetto serve a recuperare i boschi retrodunali dove si trovavano i pini marittimi piantati negli anni ’70 e ’80 che negli ultimi anni sono stati colpiti dal Matsucoccus, la cocciniglia che ha purtroppo attaccato tante pinete italiane. «Un analogo intervento è stato eseguito alla Bufalina in un’area di 12 ettari – continua il direttore Riccardo Gaddi – anche in questo caso sono state rimosse le piante seccate dall’insetto, insieme alle piante di Yucca, specie aliena infestante, e successivamente saranno piantati 1100 esemplari di ginepro coccolone autoctono, con la densità di 100 per ettaro tipica dell’area. Tutti questi lavori seguono l’intervento pilota già effettuato a Torre del Lago su un ettaro che è servito a capire le migliori modalità di realizzazione del progetto». L’investimento totale, tra Macchia Lucchese e Bufalina, è di oltre 300mila euro.

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