Siccità in Toscana: situazione critica in attesa dei fondi di emergenza nazionale

Le dighe alimentano ancora i fiumi, ma le falde sono ai minimi storici

Firenze – L’emergenza siccità è sempre più grave, nonostante pochi e brevi precipitazioni avvenute negli ultimi giorni. Il fiume Serchio è allo stremo, nel padule di Fucecchio sono stati vietati i prelievi di acqua, mentre il lago di Massaciuccoli è sorvegliato speciale. Così fiumi e laghi resistono a fatica, grazie a invasi e dighe.

Secondo la direzione Difesa del suolo e Protezione civile della Regione, la situazione più critica si registra nelle falde sotterranee, come riporta il report del 10 luglio: “Tra le stazioni caratterizzate da livelli scesi oltre la fascia di oscillazione stagionale della falda, se ne segnalano almeno 11 con abbassamenti significativi”.

L’allarme si estende dalle falde ai fiumi, su tutti i Serchio, che è sceso da una media di giugno di 6,7 metri cubi al secondo, ai 3 attuali. Discorso simile, ma meno critico, anche per Arno, Magra e Ombrone, la cui portata è diminuita sensibilmente nell’ultimo mese.

La buona notizia è che nonostante gli invasi d’acqua utili per mantenere la portata dei fiumi a livelli accettabili, dighe e bacini sono ancora (quasi) pieni: il bacino Enel del Serchio, il lago di Bilancino, Montedoglio, la Penna e Levane oscillano tra il 92 e il 77% della loro capacità.

Sull’emergenza siccità si è espressa ancora una volta l’Assessore regionale all’ambiente Monica Monni, affermando che stiamo affrontando la peggiore siccità degli ultimi 100 anni e che siamo in attesa della richiesta di emergenza nazionale, e dunque dello sblocco dei fondi per i lavori urgenti.

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