Autopalio, dopo circa tre anni riaperto il cantiere
Riprendono i lavori al Viadotto delle Terme Falciani nel Comune di San Casciano
5 novembre 2019 una data da ricordare per i sindaci riuniti nel “Coordinamento dell’Autopalio” che, anche tra i disagi di una mattinata di pioggia abbondante come quella che ieri si è abbattuta sull’intera regione, vedono il cielo ‘riaprirsi’ sul primo atto di una battaglia vinta, sì, ma a metà. Un lungo percorso fatto di contestazioni, lettere, segnalazioni, richieste di dialogo e intervento per molto tempo inascoltate, proteste diffuse attraverso una fitta campagna mediatica, che ha interessato nove territori di area fiorentina e senese coinvolti dal raccordo autostradale Firenze Siena.
Dal restringimento della carreggiata, in corrispondenza del Viadotto delle Terme Falciani, nel territorio al confine tra i Comuni di San Casciano e Impruneta, si scorgono squadre di operai e vari mezzi al lavoro. L’immagine che ha svegliato il Chianti questa mattina ha fatto tirare un sospiro di sollevo alle comunità e ai sindaci che per mesi, in forte apprensione per i 25mila veicoli che transitano ogni giorno lungo il raccordo autostradale, si sono trovati a denunciare pubblicamente la gravità della situazione nella quale versa l’intero tratto dell’arteria autostradale, l’unica che collega Firenze e Siena. Lamentele costanti ed espresse a chiare lettere per tutelare la sicurezza degli automobilisti, messa a rischio sia dal cantiere bloccato che procura ingorghi, code interminabili e incidenti, sia dalle pessime condizioni di manutenzione della strada legate alla riduzione da 4 a 2 corsie, all’assenza di corsie di emergenza e accelerazione, di piazzole per le soste e guardrail proporzionati alla dimensione della viabilità.
“Per noi è fondamentale che il cantiere riapra dopo quasi 3 anni di assoluto silenzio da parte di Anas – intervengono i sindaci – siamo felicissimi che si sia riattivato il dialogo con la società, lo siamo soprattutto per gli studenti e i lavoratori, le imprese, i pendolari che per motivi diversi hanno bisogno di percorrere questo importante asse di collegamento, tra i più strategici della Toscana. Ma la nostra è al momento una soddisfazione a metà. Il problema non è certo il fatto che i tempi siano stati chiaramente disattesi, il termine indicato durante l’incontro dello scorso luglio con il responsabile Anas era metà ottobre. Siamo al 5 novembre con tre anni di attesa alle spalle. Ciò che ci preoccupa è il tavolo, mai avvenuto e promesso per i primi di settembre, durante il quale avremmo dovuto aprire un confronto sui contenuti e gli obiettivi di un piano di investimenti complessivo, teso a riqualificare e adeguare non un pezzo del raccordo ma l’intero tratto della Firenze – Siena, da Greve Impruneta a Colle Val d’Elsa. E questo, da oggi in poi, continueremo instancabilmente a chiedere ad Anas. Da sindaci e responsabili della sicurezza delle nostre comunità, ribadiamo la necessità di attuare misure serie, finalizzate ad individuare e superare problemi, disagi e fattori di rischi presenti in tutto il piano viario dell’Autopalio. Rivolgiamo un ringraziamento ai Prefetti di Firenze e Siena che si sono attivati per individuare soluzioni e incontri diretti con Anas e la stampa, i numerosi organi di informazione che ci hanno affiancato e supportato, a livello locale, regionale e nazionale nell’accendere i riflettori su una criticità che riteniamo inaccettabile e rischiosa per la vita stessa delle persone”. Secondo quanto annunciato da Anas i lavori si concluderanno ad aprile 2020.
I sindaci che guidano il Coordinamento della protesta sono David Baroncelli del Comune di Barberino Tavarnelle, Alessandro Donati del Comune di Colle Val d’Elsa, Paolo Sottani del Comune di Greve in Chianti, Alessio Calamandrei del Comune di Impruneta, Andrea Frosini del Comune di Monteriggioni, Alessio Mugnaini del Comune di Montespertoli, David Bussagli del Comune di Poggibonsi, Roberto Ciappi del Comune di San Casciano in Val di Pesa, Andrea Marrucci del Comune di San Gimignano.