FIRENZE – Amato (LEGA): “Manovre in atto per conquistare Presidenza Ente Cassa”
Per il candidato al Consiglio comunale c'è l'ombra del Giglio Magico
Paolo Amato, politico di lunga esperienza e candidato al Consiglio comunale in forza alla Lega, all’ultimo attacco nel finale di questa campagna elettorale. L’attenzione di Amato si concentra sul rinnovo del vertice della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, argomento chiaramente significativo per l’opinione pubblica, ma ignorato dalle parti in causa nella discussione politica.
“La sciapa campagna elettorale che a Firenze volge al termine non ha particolarmente impegnato il Sindaco uscente Nardella. Il quale ha così potuto tranquillamente sovrintendere alle manovre messe in atto dal Giglio Magico per la conquista della presidenza della Fondazione Cassa di Risparmio.
L’obbiettivo è portare al vertice dell’Ente un uomo fidato nella persona dell’attuale presidente degli industriali, Luigi Salvadori. Un’operazione di potere che rischia di far perdere alla Fondazione quella autonomia dalla politica che ha fin qui caratterizzato la sua missione. Come del resto si può evincere dalle dichiarazioni rilasciate proprio dal candidato caro a Nardella. Salvadori infatti, nell’intervenire ad un forum cittadino, ha rivendicato l’«ottimo» rapporto col Sindaco, prospettando per la Fondazione Cassa di Risparmio un ruolo sussidiario a quello del Comune, le cui politiche andrebbero sostanzialmente sostenute con «erogazioni e investimenti in progetti strategici». Come se la Fondazione fosse una specie di società partecipata o di ente strumentale del Comune!…
Ora, non mi stupisco certo dell’interesse del Giglio Magico per il mondo bancario. Mi stupisco semmai del silenzio dei vari candidati alle elezioni comunali, che nulla hanno detto in proposito. Dimentichi del fatto che qui è in gioco la ragione d’essere di un Ente, dotato di un patrimonio di due miliardi di euro, che ogni anno riversa sul territorio risorse per circa trenta milioni di euro. Per cui, in questa generale e desolante disattenzione, rischia di avverarsi l’«auspicio» di Salvadori: far perdere alla Fondazione il ruolo di “bancomat” cittadino. Auspicio che peraltro suona sinistramente quale premessa all’attribuzione di un altro ruolo: quello di bancomat del Giglio Magico. Ma la Fondazione è e deve essere, anche grazie alla propria indipendenza, patrimonio e bene comune dell’intera città, non di una sua sola parte.
E torniamo così alla solita storia di sempre, che è quella di evitare che una parte metta le mani sul tutto. Riusciremo mai a far prevalere l’interesse di Firenze su quello delle sue fazioni?”