TAVANTI’S CORNER – Fiorentina ‘Sciasciuolo’: 1 fisso

Trovo parcheggio intorno allo stadio con la disinvoltura di un novantenne che guida contromano in autostrada. Intorno al Franchi ci sono meno persone di quelle presenti alla Sagra dello Sgonfiotto a Fosdinovo. Ho il tempo per un panino e per salutare i colleghi come si deve, una volta tanto. Mentre accendo il pc, arriva una telefonata: è mio padre, che purtroppo è anche juventino (è l’unico intelligente, calcisticamente parlando, della famiglia, nota del direttore). Vuol sapere come sto e prima di riattaccare pronuncia la maledetta frase: “dai, che stasera la Fiorentina vince facile”. Riattacco con la destra mentre con la sinistra controllo che i gioielli di famiglia siano sempre là.

PRIMO TEMPO – Fiorentina aggressiva e al 2′ punizione di Ilicic che finisce tra i vuoti spalti. Dopo pochi minuti ci prova il Sassuolo da fuori area con Tatarusanu che battezza la palla fuori e forse è per quello che si fa poi il segno della croce quando questa esce di solo 3 centimetri.
Al 7′ Sensi cade a terra in area di rigore con la grazia di Nureev, sperando nell’estrema punizione, ma Fabbri è di un altro avviso. Ancora punizione per i viola ed è sempre il numero 72 che ci prova da circa 30 metri ed è proprio dal batti e ribatti che ne scaturisce il vantaggio, siglato da Nikola Kalinic. Sono ben 3 punti per chi lo ha al fantacalcio. Tipo me.
Gioia e tripudio negli spalti tra i tifosi di casa, sgomento e amarezza tra i cinquanta tifosi neroverdi. Dalla Fiesole si levano canti che non hanno niente da invidiare ai Carmina Burana, quando è Defrel a mettere paura con un diagonale impreciso. Alcuni tifosi guardano già il cronometro sperando nel triplice fischio.
Al 15′ Fabbri, spinto da spirito natalizio, regala una punizione dal limite agli ospiti che non sfruttano al meglio, ma che promettono gnocchi fritti per contraccambiare.
Ragusa affronta il numero 18 gigliato conquistando punizione e cartellino giallo ai danni del difensore. Si tratta solo di un sintomo degli svarioni della difesa viola che commette errori gravi alternati da errori terrificanti e salvata solo dai piedi degli attaccanti avversari. La Curva Fiesole rumoreggia e spera che il calo di concentrazione sia dovuto soltanto ai pettirossi in amore che volteggiando creano meravigliose coreografie.
Al 26′ un altro regalo di Fabbri al Sassuolo, che onestamente non ne ha bisogno ma accetta con garbo. I tifosi di casa inveiscono e mettono in dubbio gli eterogenei gusti sessuali del direttore di gara.
Brivido viola al 33′ su diagonale di Ilicic che prova a legittimare il vantaggio, ma invano.
Al 38′ fallaccio su Chiesa che impiega circa 3 secondi a toccare terra dopo il tackle di Magnanelli: fallo non fischiato da Fabbri, ma Fabbri fischiato da circa 20mila presenti. Quando tutto sembra scontato, ecco il buon Kalinic che di tacco segna il suo probabile “gol della vita”, raddoppiando con un tocco leggiadro e birichino, come le manine di quella cameriera conosciuta in un noto club Balinese la scorsa estate. Prima della pausa c’è tempo anche per un grande salvataggio di Tatarusanu su tiro sottomisura.

SECONDO TEMPO – La ripresa ha inizio dopo una degustazione di panettoni in cinque varianti interessanti e neanche il tempo di sputare l’ultimo candito che Chiesa tenta un tiro insidioso. Nel frattempo la temperatura scende approssimandosi allo zero, mentre Comet e Dasher pascolano a bordo campo aspettando l’arrivo delle altre sei renne.
All’11′ la Viola reclama una punizione dal limite per fallo su Badelj ma Fabbri stava guardando il presepe vivente di San Gregorio Armeno e non fischia.
Al quarto d’ora Gazzola spicca un salto imperioso raggiungendo altezze degne di un rapace, ma cadendo rovinosamente a terra e costringendo i compagni a fare a meno di lui e ad uscire in barella tra gli applausi degli spettatori e degli ornitologi.
È la volta di Iemmello che prende il posto di Sensi, alzandosi dalla panchina mentre si toglie di dosso la coperta elettrica dopo cinque minuti di riscaldamento.
La noia fa da padrona e le squadre non producono gioco interessante. Si tratta purtroppo di una situazione non nuova, come quando ti arriva una raccomandata di colore verde e ti sovviene di quando sei entrato in centro in ztl senza permesso.
Al 27′ ci saluta anche Magnanelli, a sua volta in barella dopo un contrasto duro ma regolare.
Il neo entrato Tello, al posto di uno spento Ilicic, crea una falsa illusione quando si trova a tu per tu con Consigli ma tira fuori. Su Tello compare quell’espressione di desiderio di tornare indietro nel tempo e cambiare piede, esattamente come accade dopo aver pestato qualcosa che non ti porterà fortuna.
Siamo al 30′ quando il Sassuolo è tutto riversato in area di rigore viola e sferra una serie di tiri ribattuti praticamente da tutti i giocatori della Fiorentina e con tutte le parti del corpo, fino a quando al trentottesimo tentativo ribattuto, la palla si insacca per il 2-1 (gol di Acerbi, un difensore). Non ci crede neanche la squadra ospite. È la voltadi Kalinic che serve Tello con un passaggio al limite del fuorigioco e l’attaccante viola si trova così a pochi metri dal portiere avversario senza neanche un difensore intorno. Il tempo pare fermarsi e il gol sembra già fatto, tant’è che la Snai già paga le quote del 3-1, quando il tapino commette l’errore di calciare su Consigli e fallire l’infallibile. Le offese più grandi arrivano ovviamente dalla Curva Fiesole, seguita a ruota dalla tribuna stampa, nota per la propria imparzialità. Sono 5 i minuti di recupero nei quali si susseguono errori, cambi di fronte e tiri a casaccio. Chiesa viene sostituito ed è standing ovation della tribuna che saluta così questa giovane promessa.
Fabbri fischia tre volte. È finita. Tre punti sofferti più del dovuto, ma ben accetti. Adesso è tempo di terminare quanto cominciato circa un’ora prima. Si dice che quello con le gocce di cioccolata sia la fine del mondo.

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