Il calcio è proprio di tutti, anche delle suore

Se sei un patito del calcio e non ti perdi nemmeno una diretta gol, non puoi non essere a conoscenza dell’ultima novità in ambito calcistico: è nata la prima nazionale di calcio al mondo composta da suore!

In realtà nell’ambito ecclesiastico già esiste una lega europea fatta di nazionali i cui giocatori sono sacerdoti, ma soltanto adesso si è riusciti a creare una compagine femminile. L’idea nasce da un progetto di Moreno Buccianti, ex calciatore e già fondatore della squadra maschile italiana di sacerdoti. La creazione di un team che fosse tutto al femminile era stata abbozzata parecchi anni fa ma si è concretizzata soltanto ora sulla spinta del successo che sta cavalcando la nazionale femminile di calcio italiana e grazie all’intervento del Papa il quale ha dato la sua approvazione a sostegno della causa.

Dopo una prima fase di scouting, sono state individuate le suore più talentuose ed è nato così il Sister Football Team. La squadra ha debuttato a giugno di quest’anno durante un’amichevole contro una formazione di madri vittime di violenza e hanno partecipato a fine novembre all’evento “Un pallone, un sorriso”, un mini torneo di beneficenza tenutosi a Desio, in Lombardia. Il team si compone esclusivamente di suore: giovani donne e ragazze che oltre a professare l’amore verso Dio, hanno deciso di abbracciare la grande passione per il calcio. Molte di loro vantano precedenti agonistici come l’attaccante Annika Fabbian che prima di diventare suora militava nel calcio a 5 femminile; oppure come Silvia Carboni la quale diede vita al primo torneo universitario di calcio con il Cus Cagliari.

Nonostante al momento la squadra possa contare su un buon numero di giocatrici, il presidente Moreno Buccianti lancia un appello invitando le suore di tutta Italia a farsi avanti. Molte di quelle che hanno la passione per il calcio stanno cercando di ottenere il permesso dalle proprie madri superiori per poter partecipare agli allenamenti, con la promessa di conciliare gli impegni ecclesiastici e sportivi. Le suore, infatti, conducono una vita molto impegnata e dividono il loro tempo tra i doveri monastici, le proprie professioni (molte di loro ad esempio sono insegnanti), e gli allenamenti per la nazionale. Si tratta di numerose attività, ma loro ce la mettono tutta per realizzare ogni obiettivo e la  determinazione che dimostrano può essere un esempio per tanti giovani.

La nascita della squadra nazionale di suore è avvenuta seguendo la scia di quella dei sacerdoti, ovvero con lo scopo di partecipare e dare vita ad eventi sportivi a scopo benefico e, soprattutto, come strumento di evangelizzazione. Infatti, coinvolgere le suore nelle attività sportive significa essere al passo con i tempi e dare un ruolo attivo al clero femminile nel dialogare e confrontarsi con i giovani, molti dei quali sono amanti di questo sport. Attraverso lo sport di squadra, infatti, si può insegnare ai ragazzi il rispetto verso gli altri e la collaborazione, un modo per mettere da parte il soggettivismo che impera nella società attuale e imparare a condividere.

L’augurio del fondatore della squadra e delle sue giocatrici è che possano nascere altri team sparsi per Europa e per il mondo per dare vita a tornei e campionati interamente dedicati alla categoria e poter realizzare il sogno di un mondiale per sole nazionali di suore. Grazie alla nascita del primo progetto questo sogno sembra sempre più vicino e chissà che tra qualche anno non ci ritroveremo a comprare i biglietti per sostenere la nostra Seleçao femminile.

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