Firenze, la Polfer ritrova in stazione la refurtiva di una truffa ad anziani

Sempre più controlli in stazione e ancora un minorenne sorpreso dalla Polizia di Stato in prossimità dei binari con l’ingente bottino di una truffa ad anziani messa a segno in giornata.

Dopo quello finito in manette nei giorni scorsi, dopo essere stato sorpreso con addosso una pistola semiautomatica e la refurtiva di un colpo andato in scena in Liguria, anche questa volta a cadere nella rete della Polizia Ferroviaria di Santa Maria Novella è stato un 17enne di origine campana.

Ieri sera il giovane, con in tasca un biglietto del treno per rientrare a casa, non avrebbe preso molto bene il controllo documenti della Polfer in stazione, ribadendo più volte agli agenti di essere minorenne.

La circostanza ha insospettito ancora di più i poliziotti che hanno voluto vederci chiaro: dalla tracolla, che il ragazzo portava in spalla, sono saltati fuori una 70ina di monili in oro per un valore di oltre 25.000 euro.

La Polfer gli ha anche trovato addosso un foglio di carta A4 piegato in due che da successivi accertamenti è risultato scritto e firmato da una signora fiorentina ultranovantenne, nonché legittima proprietaria dei gioielli recuperati dalla polizia: “io sottoscritta… accetto il fondo di garanzia di mio figlio… per il Tribunale…”.

Proprio in giornata la donna era stata infatti vittima della truffa del “falso avvocato o carabiniere”: a seguito di un ben articolato raggiro, aveva consegnato tutti i suoi preziosi e 1.600 euro in contanti ad un sedicente praticante del Tribunale (annunciato a sua volta da un finto carabiniere al telefono), convinta di salvare così il figlio dal carcere.

Trascorsa la flagranza, nei confronti del fermato è scattata una denuncia per truffa aggravata.

Oltre ai gioielli, la Polizia Ferroviaria ha restituito alla 90enne anche il denaro sparito, che gli agenti hanno trovato all’interno di una busta sempre nelle disponibilità dell’indagato.      

In merito alla vicenda si precisa tuttavia che l’effettiva responsabilità dell’indagato e la fondatezza delle ipotesi d’accusa a suo carico, dovranno essere sempre valutate nel corso del successivo processo e che al momento il minore è comunque assistito da una presunzione di innocenza.

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