Emergenza pediatrica ospedaliera, varate le nuove linee di indirizzo
La Regione ha varato le nuove linee di indirizzo per l’emergenza pediatrica ospedaliera.
Lo ha fatto con una delibera proposta dall’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi e approvata dalla giunta nel corso di una delle ultime sedute.
“La funzione di riorganizzazione e coordinamento operativo della rete pediatrica regionale spetta al Meyer – dice l’assessore Saccardi – Poi sono state costituite reti cliniche specialistiche, a partire dall’emergenza, la neonatologia, l’oncoematologia. Ora sono state stilate le linee di indirizzo per l’organizzazione dell’emergenza pediatrica ospedaliera. La Rete pediatrica regionale ha l’obiettivo di fornire risposte omogenee ai bisogni di salute dei bambini su tutto il territorio regionale, e le urgenze e le emergenze pediatriche richiedono competenze specifiche, in particolare per i bambini più piccoli e per quelli con malattie croniche”.
La rete dell’emergenza pediatrica prevede un modello di gestione condiviso tra il territorio, con i pediatri di famiglia, il sistema 118 e le varie tipologie di ospedale (di base, di primo e secondo livello), in cui siano presenti un pronto soccorso generale (con DEA di primo o secondo livello) o un pronto soccorso pediatrico specialistico.
Le linee di indirizzo individuano nell’ambito dell’emergenza pediatrica quattro diversi tipi di organizzazione di pronto soccorso:
- Pronto soccorso con percorso pediatrico di base
- Pronto soccorso con percorso pediatrico integrato
- Pronto soccorso pediatrico DEA pediatrico di II livello di valenza regionale,
suddividendoli in base al numero degli accessi pediatrici attesi e declinando i criteri organizzativi necessari nelle quattro tipologie di risposta.
Emergenza pediatrica ospedaliera, i dati in Italia e in Toscana
A livello nazionale i traumi rappresentano il 30% circa degli accessi al pronto soccorso.
Per la fascia di età 0-14 i dati raccolti mediante il “Flusso per il monitoraggio delle prestazioni erogate nell’ambito dell’assistenza in emergenza-urgenza” (2014) riportano a livello nazionale circa 3 milioni di accessi annui al pronto soccorso, ma questo dato è sottodimensionato, in nquanto alcune regioni non hanno segnalato, o segnalato solo parzialmente gli accessi pediatrici al PS, quindi il dato stimato complessivo è intorno ai 5 milioni di accessi l’anno. Di questi, i codici rossi costituiscono poco meno dell’1% e i codici gialli circa il 10% del totale; i codici bianchi rappresentano circa il 60% degli accessi al PS; la percentuale di codici gialli e rossi sul totale degli accessi è circa il 13% nella fascia di età inferiore a un anno.
Il ricorso alle strutture di PS appare più marcato per le classi di età al di sotto dei 4 anni ed è stato osservato un incremento delle richieste di assistenza in regime di urgenza nei primi mesi di vita. Allo stesso modo è stato registrato un aumento degli accessi da parte degli adolescenti con disagio, per i quali emerge sempre più l’esigenza di percorsi specifici per i soggetti ‘ad alto rischio’.
Gli ultimi dati disponibili (2014) sugli accessi pediatrici in Pronto Soccorso forniti dalla Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza Pediatrica (SIMEUP) mostrano, a livello nazionale, che il 15-20% degli accessi totali annui sono pediatrici, e che risultano spontanei nel 90% dei casi. Il 30% degli accessi pediatrici in PS viene, al momento attuale, gestito da medici dell’adulto.
In Toscana nel triennio 2015-17 gli accessi al PS di bambini e/o adolescenti tra 0 e 15 anni sono stati in media 250.000 l’anno e hanno rappresentato tra il 15 e il 17 % degli accessi totali. Di questi, circa il 90% sono risultati codici verdi o azzurri/bianchi (dati ARS). Il tasso di accesso regionale al PS (numero di accessi di residenti/numero di residenti) per i soggetti di età <16 anni è pari a 454 per 1.000. Il ricorso al PS è particolarmente elevato nella fascia di età 1-4 anni (720 accessi per 1.000 residenti).
Dalla lettura dei dati regionali, gli accessi pediatrici in Pronto Soccorso mostrano inoltre alcune peculiarità:
il 70% circa riguardano bambini entro i 6 anni di vita; le emergenze sono poco frequenti (2%) e poco annunciate (utilizzo del sistema centrale 118 < 2%); a differenza dell’adulto, dove prevalgono le emergenze-urgenze cardiovascolari, nelbambino sono più frequenti quelle respiratorie, soprattutto nei primi anni di vita, seguite da quelle neurologiche.