CATALOGNA – Voto per l’indipendenza il 9 novembre 2014

Catalogna BARCELLONA (Catalogna) – Mentre vi scrivo, non lo nego, ho le lacrime agli occhi per la gioia. Ho avuto la fortuna di vivere in Catalogna, dove ho ancora molti amici che considero come fratelli. Lì ho toccato con mano l’oppressione di uno Stato straniero, la Spagna, su un popolo, quello catalano, che dopo 300 anni finalmente potrà pronunciarsi per la propria indipendenza. E già questa è una vittoria per la Catalogna. Il 9 novembre 2014 si terrà, finalmente, il referendum per la libertà. La data non è casuale. Non è stato scelto l’11 settembre, giorno della Diada che ricorda la caduta di Barcellona e, quindi, l’annessione della Catalogna alla Spagna. È stato scelto il 9 novembre, 25° anniversario della liberazione dell’Est Europa dal comunismo.

Durante gli ultimi periodi si era temuto il peggio perché la componente più moderata di CiU, quella di Unió Democràtica, voleva optare per una formula più soft, tanto da lasciare aperta la strada di una sottomissione allo Stato spagnolo, ma con molti più diritti. Ma, alla fine, il compromesso è stato raggiunto e l’accordo è stato siglato dal presidente della Generalitat, Artur Más, e dai leader dei partiti favorevoli alla consulta con due quesiti nello stesso referendum. La prima domanda sarà “vuole che la Catalogna diventi uno Stato?“. La seconda, “in caso affermativo, vuole che questo Stato sia indipendente?“.

Inizia, quindi, una campagna elettorale serratissima, anche se il partito post-franchista Partido Popular ha già fatto sapere che adotterà “ogni misura al fine di evitare la consulta”. Una frase molto grave, che va a minare la democrazia e che, soprattutto, potrebbe risvegliare l’orgoglio di qualche militare che già in passato ha minacciato di usare le armi contro Barcellona. Anche i Socialisti si sono detti contrari al referendum, anche se una frangia del Partit Socialista de Catalunya è a favore del referendum e dell’indipendenza.

Intanto, godiamoci questo giorno storico. Visca Catalunya! Visca la llibertat!

Marco Gargini
Twitter: @Marco Gargini

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