Pistoia, Gidon Kremer e la Kremerata Baltica in concerto al Manzoni
Martedì 12 marzo 2024 alle ore 20.30 il sesto appuntamento della stagione concertistica
La vita artistica di Gidon Kremer, violinista fra i massimi, personalità eclettica e interprete di grande profondità e intelligenza, si è sviluppata su un percorso originalissimo illuminato da scelte di rara coerenza ed integrità. Dopo lo strepitoso concerto tenuto alla Fortezza Santa Barbara nell’estate 2021, Kremer torna a Pistoia, martedì 12 marzo (ore 20.30), con la sua Kremerata Baltica – ensemble da lui fondato nel 1997 per promuovere il talento di giovani musicisti provenienti dalle tre repubbliche baltiche ma anche per diffondere la nuova vita musicale indipendente di quei paesi – stavolta ospite della Stagione Concertistica al Manzoni, curata da Daniele Giorgi e promossa da Teatri di Pistoia col sostegno di Fondazione Caript.
Programma intrigante, originale e molto suggestivo, quello proposto a Pistoia, che sottolinea tanto l’impegno di Kremer nella promozione della musica contemporanea quanto il suo legame profondo e indissolubile con la Lettonia, sua terra d’origine dalla natura selvaggia e dalle atmosfere incantate, che ha mosso il grande violinista ad adoperarsi per esaltarne la bellezza, diffonderne la cultura, incoraggiare i giovani talenti ed ispirare i compositori che gli hanno spesso dedicato le loro creazioni.
La prima parte presenta infatti musiche di due compositori lèttoni: al brano di apertura, Lignum (2017) di Jēkabs Jančevskis per orchestra d’archi, svilpaunieki (strumento lettone simile all’ocarina) e percussioni, che evoca l’incanto della natura e la molteplicità delle sue voci, segue Pages of a Biography (2007/2023) di Georgs Pelecis per violino, vibrafono e archi, dedicato allo stesso Kremer, che vede solista al suo fianco il grande vibrafonista Andrei Pushkarev, legato alla Kremerata Baltica da 25 anni di collaborazione. Per tutta la seconda parte Kremer guiderà l’ensemble in veste di solista e direttore, prima nel breve, ironico brano di Alexander Raskatov ispirato a Mozart 5 minutes from the life of W. A. M. (not a ‘not-turno’) e poi nella famose Cuatro Estaciones (Le Quattro Stagioni di Buenos Aires) di Astor Piazzolla proposte in un particolare arrangiamento con la strumentazione delle Stagioni di Vivaldi (violino e orchestra d’archi), commissionato dallo stesso Kremer al compositore Leonid Desyatnikov. Non si tratta di una semplice trascrizione della musica di Piazzolla, ma di una vera e propria rielaborazione: Desyatnikov ha aggiunto citazioni da Vivaldi, cadenze per il violino solista e per il primo violoncello, effetti strumentali particolari, mantenendo il senso della composizione originale, che non descrive le stagioni reali ma è piuttosto una loro rappresentazione emotiva e psicologica, un percorso di introspezione nei paesaggi dell’animo umano.
Il prossimo appuntamento della Stagione Concertistica al Manzoni, sabato 6 aprile (ore 20.30), vedrà la partecipazione dell’ORT – Orchestra della Toscana, sul podio il direttore Umberto Clerici e, al suo fianco, il violinista belga di origini russo-ucraine Marc Bouchkov. In programma il Concerto per violino e orchestra in mi minore op. 64 di Mendelssohn-Bartholdy e la Sinfonia n. 8 in fa maggiore op. 93 di Beethoven.