CISL – Non lasciamo soli i genitori con figli disabili
Considerazioni sulle problematiche dei genitori con figli disabili
«Non lasciate soli i genitori di figli disabili»: è l’appello rivolto da Alfonso Di Sandro, sindacalista e padre di un ragazzo autistico ai direttori di Asl e Società della salute, ai volontari di associazioni e alle famiglie che hanno partecipato al convegno su disabili e non autosufficienti, organizzato dalla Cisl di Pisa al Museo Piaggio di Pontedera. Secondo alcuni studi «sette coppie su dieci che hanno un figlio con handicap, non reggono psicologicamente a questo peso e si separano. E il figlio disabile soffre ancor più dei bambini o dei ragazzi normodotati la separazione dei genitori, anche perché se ne accolla la responsabilità».
Si è parlato di modelli di assistenza e di prevenzione al convegno della Cisl. Presenti il prefetto Francesco Tagliente, il primo cittadino di Pontedera Simone Millozzi, i direttori della Società della salute dell’area pisana Giuseppe Cecchi e della Valdera Patrizia Salvadori e il direttore della Asl 5 Rocco Damone. Sono circa 5mila, secondo uno studio della Cisl, gli over ’65 non autosufficienti e i disabili di tutte le età che vivono in provincia di Pisa. In un caso su dieci le famiglie gestiscono autonomamente il familiare, senza chiedere alcun aiuto alle istituzioni ha commentato Gabriello Cima, segretario della Ust Cisl di Pisa aprendo il convegno.
Un peso non indifferente, se è vero – come ha riferito il dottor Rocco Damone citando un report di Cittadinanza attiva – che ogni disabile incide, in media, per 30mila euro l’anno sul budget di una famiglia. Se è vero che i fondi a disposizione del sistema dei servizi sociali e sanitari si stanno contraendo e continueranno a contrarsi per il futuro, i ‘modelli di assistenza’ dovranno essere ripensati. Meno ospiti in Rsa o Rsd (la ‘degenza’ di ogni anziano o disabile costa al servizio pubblico 120 euro al giorno) e più assistenza domiciliare a casa, alloggi ‘assistiti’ dove possano convivere più anziani, sì da vincere la solitudine, visite domiciliari di volontari. E poi ‘case della salute’, dove ci si possa prendere cura degli utenti senza dover fare ore di attesa in ospedali perché si è codici bianchi. E, per il futuro, anche studi di medici generici disponibili h 24.
Spariranno le Società della salute? Secondo i relatori, il loro lavoro e la loro funzione, almeno nel nostro territorio, si sono rivelati preziosi. Un organismo di questo tipo dovrà pur restare, anche se, forse, cambierà di nome. E il sindacato? «Vigilerà e parteciperà ad ogni iniziativa che vorranno assumere Asl e Sds» è la promessa di Dino Tamburrini, pensionato Cisl ed esperto di politiche socio-sanitarie. Ha portato la sua testimonianza anche Carla Scuto, presidente di Anteas, l’associazione di volontariato nata in seno alla Cisl e che coinvolge una cinquantina di volontari over ’60 nel trasporto sociale e nell’animazione della vita degli anziani ospiti delle Rsa.
Significativa la testimonianza di Alfonso Di Sandro, che coordina un gruppo di genitori di ragazzi disabili nella Valdera: «più invecchio, più mi chiedo: e dopo di noi? Chi si occuperà di nostro figlio?». Il livello di civiltà di una società si misura dall’attenzione che mostra nei confronti dei più deboli – ha commentato in chiusura il segretario generale della Cisl Gianluca Federici, che ha pure citato papa Francesco in visita pastorale a Lampedusa: «non lasciamoci vincere dall’indifferenza».
fonte: Ufficio Stampa Cisl Pisa