Chi è responsabile dei prodotti che acquistiamo?

Come le aziende si assicurano che ciò che acquistiamo sia sicuro e conforme alle normative.

Al giorno d’oggi, quando si osserva il panorama lavorativo si nota immediatamente quanto complesso e variegato esso sia diventato. L’avvento della tecnologia ha completamente modificato gli asserti di base su cui le varie realtà andavano poggiandosi, modificando profondamente i mercati e le esigenze della clientela a prescindere dal settore specifico preso in esame. Il processo di digitalizzazione ha condotto alla nascita di tecnologie e dispositivi particolarmente innovativi, ma ha anche spostato l’attenzione di privati e istituzioni nei confronti della clientela e della loro tutela.

Tutto questo si è riflesso nell’emanazione di leggi e normative che, oltre ad armonizzare l’utilizzo dei macchinari e i processi di produzione in generale, hanno anche identificato le varie responsabilità nei confronti di lavoratori e clientela. Le norme sulla responsabilità delle aziende nei confronti dei consumatori circa la conformità dei prodotti sono oggetto di discussione dato che – come riportato nel sito certificazionece.it, tra i più apprezzati per i suoi contenuti informativi su queste tematiche – allo stato attuale la Direttiva Macchine va spesso a sovrapporsi ad altre direttive.

Al di là di tutto, però, occorre puntualizzare che l’aspetto normativo dietro settori come quello industriale e, in generale, il mondo lavorativo attuale, sia in costante mutazione, proprio a causa dell’evoluzione tecnologica e dei bisogni riscontrata dalla clientela stessa. La legge tutela, comunque, il consumatore offrendo una panoramica di diritti e obblighi con cui poter produrre e distribuire beni che possano essere sicuri nell’utilizzo, a prescindere dal tipo di bene a cui si fa riferimento. Inoltre, esistono anche specifiche sanzioni e clausole contrattuali che obbligano i produttori a distribuire oggetti sicuri e integri da poter utilizzare e destinati al consumo di massa. Scopriremo nelle prossime righe alcuni cenni tecnici riguardo questa peculiare tematica.

Gli strumenti a disposizione

Sia in Europa che in Italia, i quadri legislativi convenzionati seguono regolamentazioni molto rigide e normative atte a garantire che i prodotti messi in commercio siano sicuri e conformi dal punto di vista legislativo. Dal punto di vista dell’Unione, molti prodotti sono regolamentati a livello comunitario, grazie a direttive europee che stabiliscono i requisiti specifici per la sicurezza e la conformità dei prodotti in settori disparati. Tra questi, citiamo anche l’elettronica, l’automotive, i dispositivi medici, i giocattoli e i prodotti chimici, ad esempio.

Uno dei baluardi della sicurezza per il consumatore è la marcatura CE. Si tratta di un marchio di conformità obbligatorio per la stragrande maggioranza dei prodotti messi in commercio nell’Unione Europea. Il marchio CE indica che il prodotto è in grado di soddisfare le normative europee applicabili. Le aziende sono, pertanto, tenute a sottoporre i loro lavorati ad una valutazione di conformità prima dell’apposizione del marchio.

Esistono, poi, altre certificazioni di conformità a cui le aziende ricorrono facendo riferimento a organizzazioni indipendenti che eseguono test e ispezioni sui prodotti allo scopo di garantire che, questi, rispettino i requisiti di sicurezza e di qualità. Procede in maniera analoga anche l’impresa stessa, seguendo le procedure atte a delineare le conformità normativa. Le aziende sono, infatti, tenute a condurre valutazioni di rischio e test specifici, allo scopo di sincerarsi sul rispetto delle normative specifiche del settore per i loro prodotti.

Gli obblighi delle aziende

Come già precedentemente accennato, sono diverse le prescrizioni a cui le aziende sono soggette per assicurare conformità normativa ai prodotti che mettono in commercio. Tra queste, spicca il mantenimento di una documentazione tecnica atta a dimostrare la conformità dei prodotti stessi, da rendere disponibile per le autorità di vigilanza e regolamentazione. Inoltre, quando i prodotti non sono sicuri, occorre effettuare richiami e segnalazioni a consumatori e autorità.

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