Balneari, ordinanza del Consiglio di Stato: la risorsa demaniale è “uno degli elementi dell’azienda e, dunque, dell’impresa economica”
Il commento di Simone Guerrini, presidente FIBA Confesercenti Toscana
Con ordinanza del Consiglio di Stato n. 8184 del 6 settembre 2023 viene precisato che anche la risorsa demaniale è “uno degli elementi dell’azienda e, dunque, dell’impresa economica”. Si tratta di un’affermazione di principio fondamentale per sostenere – ovviamente in altra sede – l’ingiustizia della perdita del bene demaniale che gli attuali concessionari subiranno all’esito del corrente periodo transitorio.
Fiba Toscana è stata promotrice del NO all’art. 49, cercando di smontarne la costituzionalità e creando uno studio fatto su una ventina di stabilimenti balneari di tipologia diversa, ed un percorso legale in merito. L’Associazione ha sostenuto fin dall’inizio che l’art. 49 era nato per altri scopi, ma non poteva cancellare il valore commerciale di un’azienda anche su suolo demaniale. Questo percorso ha portato oggi il CdS a dire che i beni correttamente costruiti su suolo demaniale sono dell’impresa che li ha costruiti e pagati. Quindi, con l’ordinanza del CdS n.8184 si arriva ad avere una certezza in più sul riconoscimento del valore di un’impresa, che è un diritto dell’impresa stessa.
Entrando nel merito, l’art. 49, comma 1, cod. nav. prevedeva che “Salvo che sia diversamente stabilito nell’atto di concessione, quando venga a cessare la concessione, le opere non amovibili, costruite sulla zona demaniale, restano acquisite allo Stato, senza alcun compenso o rimborso, salva la facoltà dell’autorità concedente di ordinarne la demolizione con la restituzione del bene demaniale nel pristino stato”. Nell’ordinamento italiano, in forza di detta disposizione, la proprietà delle opere non amovibili realizzate dal concessionario sull’area demaniale viene acquistata dallo Stato automaticamente nel momento in cui viene a cessare l’efficacia del titolo concessorio.
Fiba Toscana plaude a questa ordinanza del Consiglio di Stato, ritenendola anche una vittoria per l’Associazione stessa che si è sempre mossa in prima linea contro l’art. 49 a livello regionale e nazionale.