SPIAGGE – Confesercenti sbugiarda Enrico Rossi

L’intervento del presidente di Fiba Confesercenti Toscana, Fabrizio Lotti

FIRENZE – “Ritengo inaccettabile quanto sta accadendo in queste ore attorno alla vicenda delle concessioni demaniali marittime. Per l’ennesima volta l’onda della demagogia impedisce di affrontare con serietà un annoso e complesso problema, che tiene bloccato un intero comparto economico, oltre trentamila imprese in Italia, più di novecento in Toscana, senza contare l’indotto”. Questo lo sfogo di Fabrizio Lotti, presidente regionale di FIBA Confesercenti Toscana, l’associazione di categoria delle imprese balneari della regione. “Non è possibile”, prosegue Lotti, “continuare con la panzana della svendita delle spiagge. Nessuno di noi l’ha mai chiesto e non è questo il contenuto degli emendamenti presentati sia dal PDL che dal PD. Sconcerta inoltre l’atteggiamento ondivago di alcuni esponenti del PD, come risultano incomprensibili le dichiarazioni di Enrico Rossi, che conosce bene le nostre proposte e sa che da sempre la nostra associazione è impegnata per individuare una soluzione equilibrata. Questi signori, continua Lotti, stanno giocando con il fuoco”.

Il 26 settembre scorso le associazioni di categoria delle imprese balneari sono state invitate ad un incontro dal sottosegretario alle infrastrutture Baretta, per esaminare possibili soluzioni alla controversa vicenda dei canoni “pertinenziali”, una delle tante questioni aperte da anni, tuttora irrisolta. .Al tavolo, oltre al sottosegretario, erano presenti il consulente del Ministro del turismo Cirillo, le parlamentari PD Granaiola e Velo, il parlamentari PDL Gasparri, il parlamentare della Lega Pizzolante ed il funzionario dell’Agenzia del Demanio Scalera.

In quell’occasione oltre ad esaminare possibili soluzioni per la vicenda dei canoni pertinenziali, il sottosegretario Baretta presentò una proposta per il riequilibrio dei canoni demaniali, integrata con la proposta di sdemanializzare i fabbricati esistenti sulle aree demaniali marittime (non le spiagge, che sarebbe rimaste integralmente di proprietà demaniale ed assegnate mediante procedure di evidenza pubblica, come richiesto dalla direttiva comunitaria Bolkenstein), purchè regolarmente costruiti ed in regola con le norme urbanistiche ed ambientali. La proposte ci sorprese, perché finalmente prendeva in considerazione ipotesi di lavoro più volte avanzate in particolare dalla nostra associazione, ma mai realmente valutate dal Governo.

Qualche giorno dopo, l’8 Ottobre, a Rimini, le associazioni di categoria del settore, valutavano positivamente tale proposta, invitando partiti politici e Governo ad adottare gli atti conseguenti. Gli emendamenti presentati da PDL e PD seguono quella logica e non altre, ecco perché è incomprensibile il dietrofront del PD e tutta la polemica sulla svendita delle spiagge. La soluzione prospettata, se attuata, darebbe certezza a decine di migliaia di imprese, centinaia di migliaia di lavoratori, oltre a fornire un gettito una tantum di alcuni miliardi di euro ed un gettito annuale collegato alle concessioni delle spiagge che rimarrebbero comunque attive. Sarebbe opportuno finirla di raccontare “balle” ed iniziare a risolvere i problemi del Paese, se vogliamo evitare lo sfascio.

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