Strage dei Georgofili, la Toscana torna a ricordare in cerca di risposte
Ventinove anni fa la strage dei Georgofili. E la Toscana non dimentica. Così anche quest’anno istituzioni, cittadini e magistrati si fermeranno a ricordare e a riflettere: sul valore della memoria e alla ricerca della verità.
Era una quieta notte di maggio quella in cui con il tritolo della mafia si consumò nel 1993 l’attentato: sotto la torre del Pulci, in un angolo tranquillo ed appartato del centro storico, tra l’Arno, gli Uffizi e l’Accademia dei Georgofili. Era il 27 maggio: le 1.04. Un boato squarciò il silenzio della notte e Firenze si trovò in un attimo nel mezzo di una guerra, feroce, iniziata l’anno prima con l’uccisione del parlamentare Salvo Lima e dei magistrati Falcone e Borsellino, e nel mezzo di una trattativa tra mafia e Stato. Fu una strage: morirono Angela Fiume e Fabrizio Nencioni, lei custode dell’Accademia e lui ispettore dei vigili urbani, morirono le loro figlie Nadia e Cateria di appena nove anni e soli due mesi, morì lo studente universitario fuori sede, di Sarzana, Dario Capolicchio.
Tutti gli anni la Toscana li ricorda. E tiene accesa una fiaccola e un riflettore sull’attentato, di cui sono noti gli esecutori e i mandanti interni, ma non quella sui concorrenti esterni, a cui quella stagione di destabilizzazione poteva esser utile e magari l’hanno suggerita.
Il Fiat Fiorino imbottito di esplosivo a Prato ferì anche altre quarantotto cittadini e danneggiò diverse opere d’arte, di cui sette perdute per sempre.
Continuare a ricordare (e non solo commemorare), ventinove anni dopo, non è un gesto scontato. Altrove ci si è dimenticati, col tempo, delle stragi del 1993 e del 1994, che non furono solo quella di Firenze. Esplose un’autobomba a Roma in via Fauro ai Parioli il 14 maggio, poco dopo i passaggio del giornalista Maurizio Costanzo che rimase illeso, e altre due bombe, quasi in contemporanea il 27 luglio, in San Giovanni in Laterano a Roma e in via Palestro a Milano, con quattro vittime e una dozzina di feriti. Il 28 luglio un altro ordigno, sempre a Roma, davanti alla chiesa di San Giorgio al Velabro, con un’altra ventina di feriti. Ci furono pure due attentati falliti: il 23 maggio 1994 vicino allo stadio Olimpico a Roma e il 14 aprile lungo una strada da dove di solito passava il collaboratore di giustizia Salvatore Contorno.
Il programma degli appuntamenti
Le manifestazioni per ricordare la strage dei Georgofili – come sempre il 26 maggio, tutti insieme – inizieranno la mattina: alle 10 il Parco della Mensola, tra Settignano e Rovezzano, alle porte di Firenze, sarà intitolato a Nadia e Caterina Nencioni, le vittime più piccole del tritolo della mafia.
Alle 16 a Palazzo Strozzi Sacrati in piazza del Duomo 10, sede della presidenza della giunta regionale, politici, uomini delle istituzioni, magistrati e familiari delle vittime, faranno il punto, in un convegno, sulla ricerca della verità. Ci saranno il presidente della Toscana Eugenio Giani e l’assessore alla sicurezza e alla cultura della legalità Stefano Ciuoffo. Ci sarà l’assessore alla memoria e alla legalità di Firenze, Alessandro Martini. Interveranno Luigi Dainelli e Danilo Ammannato per l’Associazione “Tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili”, il procuratore della Repubblica aggiunto di Firenze Luca Tescaroli, il procuratore della Repubblica di Firenze Giuseppe Creazzo, il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo e la sottosegretario ai rapporti con il Parlamento Caterina Bini. Nel corso dell’evento sarà ricordata, con una clip video, anche Letizia Battaglia, la fotografa, scomparsa il mese scorso a 87 anni e protagonista qualche giorno di un film sulle reti Rai. che con i suoi scatti ha raccontato luci ed ombre di Palermo e di tanti attentati della mafia. Letizia, qualche anno fa, aveva partecipato ad una iniziativa organizzata dalla Regione Toscana.
Alle 21 la commemorazione della strage si sposterà in piazza della Signoria (e nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio in caso di pioggia). La serata si aprirà sulle note del Florence Cello Ensemble, gruppo musicale del Conservatorio Cherubini di Firenze. Alle 22.15 prenderanno la parola le istituzioni. Seguirà un monologo teatrale con Tiziana Giuliani e quindi ancora musica, alle 23.30, con l’Ensemble di trombe barocche del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara. Alle una di notte un corteo formato dai gonfaloni di Comune, Città metropolitana e Regione, con i labari delle associazioni di volontariato, si muoverà verso via dei Gergofili, dove alle una e quattro minuti esatte sarà deposta una corona di alloro sul luogo dell’attentato. Il 27 maggio, alle 10 della mattina, all’Accademia dei Georgofili sarà proiettato il video “27 maggio 1993” realizzato dall’Università degli Studi di Firenze. Un’ora prima, alle 9, nei giardini de “Il tramonto” alla Romola nel comune di San Casciano, paese di dove la famiglia Nencioni era originaria, saranno gli alunni della primaria della vicina frazione di Cerbaia a ricordare la strage, a conclusione di un percorso scolastico sulla legalità.