Coronavirus, la Protezione civile regionale a fianco del sistema sanitario toscano
Nei giorni dell’emergenza coronavirus, all’incessante lavoro portato avanti da tutto il settore sanitario toscano si affianca anche la preziosa opera degli addetti e dei volontari della Protezione civile regionale.
I volontari sono impegnati ogni giorno nella consegna dei dispositivi di protezione individuale (dpi) alle attività non sanitarie, nella fornitura di e gestione delle strutture a supporto degli ospedali e nel supporto alla popolazione, con la consegna di beni di prima necessità e col supporto psicologico. In tutto fino ad oggi sono oltre 2000 le forze messe in campo da inizio emergenza, con picchi di oltre 300 persone attive in un giorno.
Vediamo qualche numero:
Riguardo alla distribuzione dei dpi alle attività non sanitarie, la Protezione civile regionale, attraverso la rete del sistema Province/Comuni, si occupa dell’organizzazione e della distribuzione delle mascherine filtranti per le attività connesse all’emergenza di enti locali, volontariato, enti ed amministrazioni dello Stato. Ad oggi sono state distribuite più di 300.000 mascherine al personale di Provincie e Prefetture, della Città Metropolitana, di Cispel, Caritas e Cooperative attive nel ramo alimentare, agli addetti al trasporto pubblico locale (su gomma e su rotaia), all’Antincendio boschivo, ai Vigili del Fuoco e agli uffici dell’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario.
Inoltre da segnalare la fondamentale attività legata alla fornitura, al montaggio e alla gestione delle strutture logistiche di supporto alle attività degli ospedali (tende per le attività di pre-triage e per i servizi di supporto) e presso le carceri, oltre alla gestione dei volontari impiegati dalle associazioni di volontariato iscritte agli elenchi regionali.
La Protezione civile regionale è anche responsabile del monitoraggio e della gestione delle attività dei volontari che si occupano del supporto alla popolazione, in particolare per la fornitura di beni di prima necessità a cittadini isolati privi di una rete sociale di sostentamento e per il supporto psicologico.