VACCINI – 6 dosi di Pfizer per una giovane stagista a Massa

È stato un errore umano

«É stato un errore umano, dovuto anche al grande carico di lavoro che i sanitari stanno affrontando in questi mesi» ha detto Tommaso Bellandi, responsabile della sicurezza del paziente della regione Toscana con riferimento al drammatico episodio di eccedenza di dosi di vaccino somministrate ad un unico paziente verificatosi all’ospedale Noa di Massa.

Una stagista di 23 anni nel dipartimento di psicologia dell’ospedale Noa ha ricevuto, per sbaglio, sei dosi del vaccino Pfizer BioNTech domenica 9 maggio. Un operatore sanitario ha accidentalmente riempito una siringa con un intero flacone di vaccino, contenente un totale di sei dosi, e si è reso conto del suo errore solo poco dopo la somministrazione dell’iniezione.

La paziente, che è fuori pericolo, è stata tenuta in ospedale sotto stretta osservazione per 24 ore e dimessa lunedì 10 maggio. Ha manifestato i soliti sintomi del post-vaccinazione, quali febbre, dolori alle ossa e dolori al braccio, ma nessun effetto collaterale da quanto dichiarato dall’ Usl Toscana Nord Ovest.
La giovane stagista aveva il diritto di ricevere il vaccino prima di altre persone della sua fascia d’età in qualità di operatore sanitario. All’inizio di aprile, il governo italiano ha approvato un decreto che rende la vaccinazione obbligatoria per tutti gli operatori sanitari e farmaceutici, con l’obiettivo di proteggere il personale medico, i pazienti e le persone vulnerabili. Gli operatori sanitari che rifiutano il vaccino saranno riassegnati, dove possibile, a ruoli in cui non sono in contatto con i pazienti. Se questo non è possibile, ora rischiano di essere sospesi senza stipendio.

Un’indagine interna che coinvolgerà sia l’infermiera, sia il medico vaccinatore di presidio quel giorno, è stata aperta sul caso. Si tratta del primo caso di somministrazione massiccia di vaccino: la Pfizer ha effettuato una sperimentazione per individuare le conseguenze di una possibile sovra-somministrazione di vaccino, sperimentazione che, però, si è fermata a quattro dosi, due in meno rispetto alla casistica in questione.

I genitori della ‘vittima’ non hanno alcuna intenzione di procedere per vie legali in virtù del buon stato di salute della figlia e della fiducia nel sistema sanitario nazionale messo a dura prova dalla pandemia di Covid-19.
La campagna vaccinale, in Toscana, procede a passo spedito: ad oggi, secondo i dati disponibili sul sito del governo, sono state somministrate ben 1.771.093 dosi su un totale di 1.990.860 dosi consegnate. Il commissario straordinario all’emergenza coronavirus, il generale Francesco Paolo Figliuolo, in visita a Firenze nella giornata di lunedì 18 maggio, al termine di un sopralluogo all’hub vaccinale al Mandela forum, si è espresso soddisfatto del lavoro della regione «dove si sono raggiunte percentuali altissime di dosi somministrate rispetto a quelle consegnate».

«Se entro la fine della settimana arrivassero altre 50mila dosi di Astrazeneca saremo contenti. Possiamo arrivare a somministrare 55mila dosi al giorno negli 81 hub sparsi in Toscana. L’immunità di gregge a fine settembre è un obiettivo possibile.» A dirlo è il presidente della regione, Eugenio Giani, che non ha esitato a chiedere un numero maggiore di dosi al commissario Figliuolo, il quale si è dimostrato favorevole alla richiesta.

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