Cosa aspettarci dal 2019 del gioco italiano? L’esempio di Firenze e i dati del 2018
Dai numeri positivi e dai difetti del 2018 si può tracciare una linea futura per l’anno appena aperto. Tra prevenzione e rispetto del giocatore, come accade, ad esempio, a Firenze.
FIRENZE – Imparare dal passato, per saper comprendere e prevenire il futuro. Una mossa che si rivela vincente anche nel mondo del gambling. Bisogna interrogarsi sui risultati e sui problemi passati per poter aprire le porte ad un domani sempre più positivo. Nei primi mesi di questo nuovo anno anche l’industria italiana del gioco si sta soffermando sull’analisi della stagione appena conclusa. Segnata dalle politiche ristrettive del Governo Conte, un nome su tutti quello del Decreto Dignità, ma allo stesso tempo caratterizzata da numeri in costante ascesa.
L’ANALISI DEL 2018, I LATI POSITIVI – Prima le buone notizie. I dodici mesi appena messi in archivio hanno portato un flusso di spesa pari a 18.7 miliardi da parte dei giocatori, con un deciso innalzamento rispetto al 2017: +4%. La metà di questa fetta, come emerge da un’indagine sul settore dei Giochi in Italia nel 2018, appartiene ancora alle macchine da intrattenimento (Slot Machine, Video Poker e simili), seguite dalle lotterie, dalle scommesse sportive, dai virtual e dall’online. In ambito sportivo ha giocato un ruolo decisivo soprattutto il Mondiale di calcio in Russia, evento seguito in tutto il pianeta e soprattutto in Italia dove, senza le ansie da tifosi vista l’assenza della nazionale azzurre, si è generata una spesa di 1.484 milioni, in crescita del 10.8% rispetto ai 1.337 milioni del 2017, con oltre 9.4 miliardi di euro di vincite. Altro dato in crescita dello scorso anno è quello relativo alle lotterie e ai giochi numerici nazionali, fra tutti Supernenalotto e WinForLie, che a dicembre hanno raggiunto 1 miliardo e mezzo di spesa.
… E QUELLI NEGATIVI – Se non è un segreto la progressiva crisi del settore dei Casinò (chiuso quello di Campione d’Italia, vicino al fallimento quello di Saint Vincent), la vera pecca del 2018 è stato il famoso Decreto Dignità. La legge, che porta la firma del Ministro del Lavoro Luigi Di Maio, ha fatto scaturire un’ondata di paure e timori. Nel testo si legge come lo spazio pubblicitario destinato alle imprese del settore gambling sia progressivamente azzerato, mentre continua ad alzarsi la tassazione. Un circolo vizioso che potrebbe portare allo stop degli investimenti esteri e al conseguente licenziamo di migliaia di lavoratori del settore.
COSA ASPETTARCI DAL 2019? L’ESEMPIO DI FIRENZE – Intanto qualcosa si muove, soprattutto nel campo della regolamentazione e della tutela del giocatore. Il TAR ha dato ragione all’Amministrazione Comunale di Firenze che, con un’ordinanza dello scorso luglio 2018, aveva limitato l’apertura delle sale giochi fino alle 18, imponendo lo spegnimento delle slot machine negli esercizi commerciali dalle 13 alle 19. Una proposta, che porta il segno dei Consiglieri Tommaso Grassi, Donella Verdi e Adriana Alberici, varata per andare incontro a chi si ritrova vittima del gioco. In futuro, affermano gli amministratori, la concentrazione sarà rivolta maggiormente verso la periferia, zona che continua a presentare una eccessiva densità di sale slot. Per questo è allo studio un lavoro di mappatura del fenomeno e la nascita di un Osservatorio Comunale per dare efficacia all’azione di controllo e prevenzione.