SIENA – La lista ‘Siena si Muove’ sul volantinaggio PD
Venerdì 12 aprile in Via di Città, davanti al Palazzo Chigi Saracini, subito dopo il concerto della “Micat in Vertice”, sono stati distribuiti alcuni volantini in favore della candidatura di Bruno Valentini alle primarie del PD. Il luogo designato non è stato frutto di una scelta casuale poiché, in sintesi, si dice nel volantino che l’aspirante sindaco avrebbe tra i suoi impegni più urgenti quello di sviluppare “l’immenso potenziale” dell’Accademia Chigiana, rilanciarla in ambito internazionale e affermare il suo ruolo nella formazione musicale d’eccellenza. Inoltre si afferma la necessità di utilizzare meglio gli spazi esistenti e, dulcis in fundo, si dichiara la necessità di dotarsi (leggi si deve costruire, tanto per cambiare…) di una struttura che attiri “il mondo a Siena”.
Sono molte le cose che stupiscono. Innanzitutto sarebbe utile saper quale è “l’immenso potenziale” dell’Accademia al quale si allude, dato che la sua attività dipende quasi esclusivamente dal contributo della Fondazione Monte dei Paschi, e sappiamo bene il momento che sta passando. I concerti degli ultimi anni, poi, propongono ormai gli stessi artisti, salvo qualche rara eccezione rappresentata dagli “allievi chigiani” presenti anche nella stagione invernale. Dando, inoltre, un’occhiata al programma degli “Amici della Musica” di Firenze, si nota immediatamente la presenza di musicisti che spesso suonano sabato o domenica nel capoluogo toscano e il venerdì successivo vengono a Siena a proporre un concerto molto simile. Fatto questo che di sicuro non lascia trasparire una forte linea programmatica nella scelta artistica, quanto, piuttosto, una certa sedentarietà nel selezionare.
Dunque “l’immenso potenziale” speriamo che sia rappresentato dalla prestigiosa storia, della quale sarebbe auspicabile semplicemente un ritorno declinato secondo le moderne peculiarità che una qualunque accademia di perfezionamento musicale (ormai ne esistono molte) dovrebbe possedere. Si continua poi a parlare di costruire spazi per la musica rivolti a una comunità che però non frequenta le sale da concerto. Basta leggere i dati sulle affluenze oppure osservare il numero degli spettatori che partecipano ai concerti della “Micat in Vertice”: anche con musicisti di calibro internazionale spesso non si esauriscono neppure i posti del piccolo teatro dei Rozzi.
Viene da chiedersi perciò come riempire un possibile auditorium con almeno mille posti (di meno non avrebbe neanche senso costruirlo), che offra cartelloni così importanti da garantire la copertura delle non poche spese di gestione e che ospiti eventi tali da avere una significativa ricaduta sul territorio. Per “attirare il mondo” ai suddetti eventi non bastano i concerti con gli allievi o i docenti delle istituzioni musicali senesi, occorrono programmi che dimostrino attenzione al continuo mutare del fatto musicale e che siano articolati a lungo nel tempo. Le idee di sviluppo annunciate nel volantino “chigiano” del sindaco di Monteriggioni, come al solito, non rimandano a nulla di concreto e sono facilmente applicabili sia ad un accademia di alto perfezionamento musicale, così come a un’azienda che costruisca paraurti per le macchine. L’unica progettazione reale, così si evince dallo scritto propagandistico, passa dall’edilizia di ceccuzziana memoria. Edilizia che non rispecchia certo le esigenze di una collettività, costretta adesso e nel prossimo futuro ad affrontare un’emergenza sociale del tutto nuova, all’interno della quale l’erezione di un auditorium non appare sicuramente una priorità.
Stupisce, infine, la presenza sul volantino del logo dell’Accademia Chigiana che, così com’è collocato, sembra quasi il “main sponsor” della campagna elettorale di Valentini. Ci corre l’obbligo di ricordare che pur essendo un’accademia privata, perché sostenuta da soggetto privato, “la Chigiana” è un’istituzione pubblica e tale deve rimanere sia nella sua diffusione del sapere musicale, sia nella produzione concertistica. Appropriarsi dello stemma di un luogo che è vanto cittadino per fare semplice demagogia, impone una replica immediata dai vertici dell’Accademia, in cui si sottolinei la distanza che tutte le istituzioni di alto profilo culturale dovrebbero tenere dal dibattito politico.
fonte: Siena si muove