Unifi Include, il bilancio dei servizi per l’inclusione promossi dall’Università di Firenze
Un primo bilancio dei servizi per l’inclusione e l’accoglienza di studentesse e studenti in situazioni di fragilità o svantaggio sociale promossi dall’Università di Firenze.
I numeri di un anno di attività descrivono l’impegno dell’Ateneo per dare supporto a situazioni o condizioni che possono rendere difficoltoso lo sviluppo del percorso universitario.
A cominciare dai disturbi dell’apprendimento o dalla disabilità: nel corso del 2023 sono state 406 le studentesse e gli studenti che si sono rivolti allo sportello di Unifi Include e hanno ricevuto supporto allo studio, ausili tecnologici, materiale didattico in formato alternativo, servizi di tutorato, consulenza e orientamento.
I servizi per l’inclusione hanno seguito 73 studenti in stato di detenzione (di cui 21 matricole), all’interno del Polo Universitario Penitenziario, per gran parte in riferimento alla casa circondariale della Dogaia a Prato.
Presso Unifi Include, dallo scorso agosto, inoltre, è stato aperto lo Sportello PER-Università (Permesso di soggiorno), promosso dall’Ateneo in collaborazione con la Questura sulla base di un protocollo d’intesa, per supportare gli studenti provenienti da un paese al di fuori dell’Unione Europea nella richiesta o nel rinnovo del permesso di soggiorno: 80 gli studenti che sono stati accompagnati nella compilazione e nella verifica dei documenti, di cui 43 per il primo rilascio.
L’attenzione a chi svolge attività sportiva di tipo agonistico ha dato luogo all’individuazione di uno status specifico, quello di studente-atleta. Sono 30 gli studenti-atleti iscritti all’Università di Firenze che hanno potuto ricevere supporto alla carriera universitaria dai servizi di Unifi Include.
Lo spazio dedicato all’orientamento e all’ascolto per l’inclusione ha seguito anche 26 carriere alias, richieste da studenti e studentesse in transizione di genere.
“Questi numeri sono piccoli ma ‘pesanti’ – sottolinea Maria Paola Monaco delegata Unifi per l’inclusione e la diversità – perché rappresentano un investimento significativo per il diritto allo studio e per affermare l’importanza del percorso universitario anche di fronte a fragilità, condizioni personali specifiche, disabilità, disturbi dell’apprendimento, situazioni di svantaggio sociale, che possono compromettere inserimento, adattamento e progressione degli studi”.