Terzo settore, Avis Toscana ai parlamentari della Regione: “Troppa burocrazia, così non ce la facciamo”
A Prato la 53esima Assemblea regionale dell’associazione volontari italiani del sangue. La presidente Firenze: “Un’occasione per valorizzare buone pratiche anche sul mondo del lavoro". I dati sulle donazioni
A dirlo, rivolgendo un appello ai parlamentari della nostra regione, la presidente di Avis Toscana Claudia Firenze in occasione della 53esima Assemblea regionale dell’associazione volontari del sangue, dal titolo “La scelta che unisce”, che si è tenuta al Centro d’arte contemporanea Pecci di Prato.
“L’afflato politico che sottintendeva la riforma del Terzo settore si è perso per strada, è rimasto l’approccio burocratico degli uffici del ministero e delle regioni che hanno costretto a cambiamenti statutari, che sono andati ad incidere nella democrazia interna dell’associazione – dice la presidente di Avis Toscana -. Le norme ci dicono cosa dobbiamo fare e questo è sacrosanto, ma qualora volessero dirci anche come dobbiamo essere questo semplicemente non lo possiamo accettare”.
“La piattaforma Runts non ha aiutato, lo avevamo chiesto a gran voce ma non siamo stati ascoltati: non si capisce, infatti, perché ci deve essere la firma digitale del presidente per operare sul registro unico quando c’è già lo Spid del presidente, ossia l’identità digitale del legale rappresentante e la pec della sede – sottolinea Claudia Firenze -. L’informatica e la digitalizzazione devono essere un aiuto e non un aggravio. Le difficoltà dopo tre anni non sono state ancora metabolizzate dai rappresentanti di tutte le nostre sedi. E’ giusto che ci sia un registro unico e che si rendiconti, ma il modello di bilancio non è perfettamente calato sulla nostra realtà. Altro esempio: le sedi accreditate per il 5×1000 se non barrano sul Runts la casella del 5×1000 e inseriscono l’Iban, i soldi non li riceveranno”.
“Un altro tema toccato in assemblea è quello del mondo del lavoro. Da una nostra ricerca sulle motivazioni per cui si smette più frequentemente di donare, emerge la difficoltà ad assentarsi dal lavoro. Rinnoviamo l’appello alla Regione Toscana perché promuova un incontro con associazioni datoriali e sindacali così da valorizzare le buone pratiche e pensare soluzioni di sistema. Abbiamo deciso di dare un riconoscimento simbolico alle aziende Estra e Centria che a Prato hanno promosso la donazione tra i loro dipendenti” aggiunge Claudia Firenze.
“Risale al 2022 la prima volta che Centria e Estra hanno avviato un percorso di avvicinamento dei propri dipendenti alla donazione del sangue, permettendo che venisse fatta in orario di lavoro – dichiara Riccardo Matteini, amministratore delegato di Centria e dirigente Estra dell’area distribuzione -. La donazione è un gesto gratuito di vera solidarietà e generosità. E’ un’esperienza che richiama l’essenza del valore civico ed etico, che risiede dentro tutti noi: è l’occasione per condividere tra colleghi sentimenti e valori comuni, che contribuiscono al senso di squadra, così prezioso e ricercato all’interno delle organizzazioni. Le numerose adesioni del personale hanno dimostrato che a volte è sufficiente una piccola scintilla per passare dal pensare di donare al farlo realmente. Un sentito grazie va all’Avis e in generale a tutte le associazioni impegnate su questo fronte, per quello che fanno ogni giorno”.
Aumentano i nuovi soci di Avis
In questo quadro crescono comunque le donazioni di Avis in Toscana. Nel 2023 le donazioni avisine di sangue e plasma sono state infatti 105.855 (+0,1% rispetto al 2022). Sono aumentati i nuovi soci (+3%), con un numero di donazioni medio di 1,91 per ciascuno. Avis rappresenta oltre il 51% delle donazioni totali in Toscana. I nuovi soci sono in maggioranza giovani: il 53% è under 35. E tra i giovanissimi (18-25) la maggioranza è donna. L’aumento delle donazioni di plasma è stato l’obiettivo principale del sistema sangue per il 2023 e Avis Toscana ha risposto con efficacia ottenendo un incremento del 6% della raccolta di plasma e del 15,5 % delle multicomponent. Incoraggianti anche i primi dati del 2024, con una crescita nel primo trimestre dell’1,7%.