SIENA – Siena si Muove: ‘Primarie di rinnovamento o di conservazione?’

Se c’è una dote, fra le altre, che a Bruno Valentini va senza dubbio riconosciuta è quella della perseveranza. Dall’autunno dell’anno scorso ha chiesto a gran voce di poter partecipare alle primarie e finalmente il 20 aprile – quasi fuori tempo massimo, a dire il vero – questo desiderio si avvererà. L’unico antagonista, alla data di oggi, pare essere Alessandro Mugnaioli, fedelissimo alfiere di Franco Ceccuzzi e, nella passata giunta, superassessore con le deleghe alle Attività economiche, Turismo, Polizia municipale, Traffico, Protezione civile, Trasporti e infrastrutture.
Mentre aspettiamo che vengano comunicate le regole di questo confronto (regole che, a rigor di logica, andrebbero scritte in anticipo e una volta per tutte, non adattate ogni volta alla bisogna) ci permettiamo di sottoporre al pubblico dibattito due questioni di non secondaria importanza.

La prima riguarda la credibilità di Bruno Valentini nel suo ruolo di rinnovatore e non più, soltanto, per la trascorsa esperienza politica pluridecennale nel solco della continuità e dell’‘ortodossia’, ma soprattutto per le conseguenze naturali e inevitabili che sottoporsi alla disfida delle primarie comporta. La completa accettazione, cioè, del loro esito e il conseguente sostegno, se Valentini non ne dovesse uscire vincitore, dell’attuale sindaco di Monteriggioni e del suo gruppo alla candidatura Mugnaioli, mettendo così da parte le velleità riformatrici o addirittura trovandosi nella condizione di dover sposare la tesi della “discontinuità” promossa, con poco successo ma molta ostinazione, da Franco Ceccuzzi e dal suo entourage. Come se la frattura più grande fra gli organi dirigenti del partito e gli ‘innovatori’ di Siena Cambia derivasse solo dall’esclusione di Valentini dalle primarie, non da profonde e insanabili divergenze sui modi, i metodi, i risultati dell’amministrazione della cosa pubblica che hanno condotto la città nello stato attuale e minato alle fondamenta le sue istituzioni: Comune, Banca, Fondazione e Università. Per risultare davvero credibile come innovatore Valentini avrebbe dovuto perlomeno chiedere un radicale cambiamento dei quadri dirigenti del partito, la cui necessaria e doverosa assunzione di responsabilità non può essere barattata con l’invito a partecipare alla competizione delle primarie.

La seconda considerazione si riferisce a Sinistra Ecologia e Libertà. La rinuncia a reclamare la validità delle scorse primarie – rivendicando pertanto la legittimità di Pasquale D’Onofrio ad ambire alla candidatura a sindaco – fa il pari con quella che sarà la passiva accettazione degli esiti delle primarie del 20 aprile, sulle quali gli esponenti di SEL non hanno avuto alcuna voce in capitolo, dimostrando di avere ormai assunto stabilmente il ruolo di stampella al servizio del PD e, in particolare, dell’area ancora legata a Franco Ceccuzzi. Confidiamo che gli elettori senesi del partito di Nichi Vendola, a differenza degli organi dirigenti locali, rifiutino questa sterile subalternità e sappiano riconoscere in Laura Vigni la figura che incarna al meglio valori, ideali e proposte che fanno parte del bagaglio politico e culturale di Sinistra Ecologia e Libertà.

fonte: Associazione Siena si Muove

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