SIENA – Impegno per Siena: ‘La Fondazione MPS faccia il suo dovere in assemblea’
Si sta avvicinando la data del 29 aprile, quando l’assemblea dei soci della Banca Montepaschi dovrà esprimere, tra l’altro, la propria ratifica alla decisione assunta dal Cda di promuovere una azione di responsabilità nei confronti dell’ex Presidente e dell’ex Direttore Generale, anche in concorso con altri soggetti, per le operazioni compiute con Nomura International (operazione Alexandria del 2009) e con Deutsche Bank (operazione Santorini del 2008).
La lunga e dettagliata relazione depositata sul sito della Banca sottolinea la “totale irrazionalità e carenza di giustificazione economica delle transazioni” e dichiara di aver rilevato in esse l’esistenza di “anomalie” e di “illegittimità”.
Tra le anomalie più evidenti e gravi vi è il consistente assorbimento di liquidità che le due operazioni hanno causato: circa 2,1 miliardi nei confronti di Nomura e 1,6 miliardi verso la Deutsche Bank. Riguardo alle illegittimità compiute, si afferma senza mezze misure che l’ex Presidente e l’ex Direttore Generale, con il loro diretto intervento e senza coinvolgere il Cda, abbiano perseguito un “obbiettivo certamente illecito di voler occultare le perdite accumulate sulle due operazioni” e di aver “alterato i bilanci per mantenere il proprio status ed il percepimento dei bonus”.
I danni causati alla banca sono quantificati solo per la parte relativa alle commissioni implicite delle due operazioni (88 milioni per Nomura e 92 per la Deustche Bank) e per i costi sostenuti per la provvistadelle risorse (rispettivamente 111 milioni e 62,4 milioni). Ma si capisce che molto più ingenti sono i danni derivanti dalla “incidenza negativa delle due operazioni sui requisiti patrimoniali, oltre al danno reputazionale e alla conseguente perdita di depositi”.
Di fronte a fatti di tale gravità l’azione promossa dalla Banca appare quanto meno doverosa, ma stupisce che da parte della Fondazione Montepaschi, il cui voto risulterà determinante in assemblea, si stenti ad esprimere un aperto assenso all’iniziativa e non emerga alcuna notizia circa la promozione di verifiche sulle irregolarità eventualmente avvenute anche al proprio interno.
In ogni caso, conforta il fatto che la Fondazione, in tutti questi anni, non ha mai osteggiato le scelte del vertice della Banca anche quando gravemente rischiose o errate, come inutilmente avemmo a segnalare, con i risultati che purtroppo dobbiamo ora registrare. Non ci sarebbero quindi motivi plausibili per opporsi oggi a doverose azioni di censura per quanto avvenuto.
fonte: Impegno per Siena