Ambiente: severità idrica bassa in Toscana, grazie a un giugno piovoso

I dati dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici nel distretto idrografico dell’Appennino Settentrionale

Stabile il livello di severità idrica in Toscana. Il report dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici nel distretto idrografico dell’Appennino Settentrionale, riunitosi lo scorso 14 luglio in seno all’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale, inquadra una situazione differenziata sul distretto che vede appunto la Toscana, insieme a Umbria e bacino del Magra (Liguria/Toscana) in un livello di severità idrica bassa mentre gli indicatori attestano un livello di severità idrica media in Liguria, su tutto il territorio con tendenza ad aumento. Resta alta l’attenzione sulla Val di Cornia (Toscana), anche per motivi legati ad aspetti qualitativi della falda, e sui bacini di ponente in Liguria.

Grazie alle piogge degli ultimi due mesi e ai conseguenti volumi invasati (falde e invasi), la situazione è migliore rispetto allo stesso periodo del 2022 per la Toscana (dove nel mese di giugno sono piovuti 91 mm di pioggia contro i 54 attesi e il surplus su 12 mesi è di circa 80 mm) e Umbria (surplus a livello regionale da ottobre del 10% e del 15% negli ultimi 6 mesi). La situazione ligure dovrà invece essere oggetto di un attento monitoraggio e di specifica valutazione, anche in considerazione delle modeste risorse invasabili e degli scarsi afflussi del periodo, in particolare in ponente.

I dati sui livelli piezometrici, aggiornati al 30 giugno 2023, complice un mese di giugno abbastanza piovoso, vedono un quadro generale di miglioramento delle falde, anche se resta la situazione di criticità cronica in alcune aree, soprattutto costiere. In generale, la situazione piezometrica del Distretto conferma il miglioramento già registrato a giugno. Si confermano comunque degli elementi di criticità in alcune aree come la costa livornese, ma anche la falda del Roia in Liguria.

I prossimi mesi sono quelli tipicamente contraddistinti da piogge modeste e comunque ininfluenti per la ricarica delle falde, da prelievi rilevanti (soprattutto nelle falde costiere) e da temperature elevate, con il conseguente abbassamento stagionale della soggiacenza delle falde. Ad aggravare la situazione nelle zone costiere potrebbe anche concorrere un possibile aumento della intrusione salina dovuta anche dall’instaurarsi di livelli piezometrici più bassi dei valori medi, fenomeno che può aumentare il rischio di ingressione del cuneo salino. Da qui l’importanza di monitorare anche i parametri chimici ed in particolare la conducibilità in queste aree.

Non emergono segnalazioni di criticità dal settore irriguo né dai gestori del Servizio Idrico Integrato.

In sintesi, si ha una situazione in Toscana e Umbria non particolarmente preoccupante grazie agli afflussi sopra media degli ultimi mesi, meno positiva in Liguria, dove le cumulate sono state tali da non risanare le criticità idriche. Un quadro da monitorare comunque con attenzione, viste le previsioni meteo a medio e lungo periodo, che a oggi indicano un’estate con piogge nella media o inferiori (luglio) a quelle medie attese, modeste nel periodo, e temperature decisamente superiori alle medie stagionali.

Alla luce di ciò l’Osservatorio, ha stabilito di mantenere sotto stretta osservazione gli indicatori di riferimento e quindi prevedere una nuova riunione nella prima settimana di agosto.

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