PISA – Scuola Sant’Anna, Giani e Nardini all’inaugurazione dell’anno accademico

“Ringrazio per la sua preziosa attività uno dei prestigiosi istituti di eccellenza che caratterizzano la vocazione toscana alla ricerca, alla scienza, alla formazione. Un incubatore di idee, di progetti che è biglietto distintivo nell’immagine che la nostra Regione ha sul piano nazionale ed europeo”. Così il presidente Eugenio Giani, che questa mattina a Pisa ha portato il saluto della Regione Toscana alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2021/2022 della Scuola superiore Sant’Anna.

“Oggi la Toscana ha bisogno dell’autorevolezza, della credibilità, della capacità del Sant’Anna di tessere relazioni, di saper interpretare da protagonista le sfide della transizione e dell’innovazione, di fare sinergia con le istituzioni regionali, con il sistema produttivo, con la vita civile della nostra comunità regionale”, ha aggiunto Giani che, rivolgendo un ringraziamento in primo luogo alla rettrice Sabina Nuti, ha concluso: “Insieme, dopo le conseguenze devastanti della pandemia, sapremo cogliere le opportunità e le potenzialità che si presentano con la nuova stagione di fondi europei e di risorse messe a disposizione dal Pnrr”.

Alla cerimonia di inaugurazione presente anche l’assessora all’università e ricerca e pari opportunità Alessandra Nardini, che ha soffermato la sua attenzione sulle questioni della parità di genere nel mondo accademico e dell’uguaglianza delle donne, prendendo spunto dagli interventi dalla rappresentante dei dottorandi nel Senato Accademico della Scuola Sant’Anna di Pisa Giuliana Freschi e dalla lectio magistralis affidata all’avvocato generale dello Stato Gabriella Palmieri Sandulli, dal titolo “Le pari opportunità nella Costituzione e nella legislazione. Il ruolo delle donne nella Pubblica Amministrazione”.

“Con una rettrice, una direttrice generale e tante altre donne protagoniste – ha detto l’assessora Nardini – dal Sant’Anna ci giunge un esempio di parità di genere, attraverso una reale valorizzazione dell’uguaglianza tra uomini e donne”. “Dalla parità di genere – ha proseguito Nardini – passa anche il benessere economico e sociale, per questo senza il contributo delle donne non ci può essere una vera ripresa. Questa Scuola manda un grande messaggio di speranza alle allieve, alle future allieve e più in generale a tutte le donne: dobbiamo essere consapevoli che la realizzazione professionale non si deve conseguire dopo una serie di rinunce tra vita personale e lavoro, ma dobbiamo avere il diritto di vedere riconosciuti merito e impegno durante il nostro percorso di carriera e dobbiamo vederci garantito il diritto alla conciliazione, anzi, direi, alla condivisione”.

 

 

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