Un miliardo e mezzo per lo sviluppo: via libera dalla giunta ai programmi toscani Fesr e Fse

FIRENZE – Oltre un miliardo e mezzo di risorse destinata in buona parte al sistema produttivo, alla crescita sostenibile e all’occupazione dei giovani della Toscana. E’ questo il contenuto dei due programmi operativi, sia del Fondo sociale europeo che del Fondo europeo di sviluppo regionale, per il periodo 2014 -2020, ai quali oggi la giunta ha dato il via libera.

La Regione Toscana è nel gruppo di testa delle pochissime regioni italiane che, come promesso, invierà i programmi alla Commissione Ue a pochi giorni dall’approvazione dell’accordo di partenariato.

“Abbiamo fatto uno sforzo – spiega l’assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini – per attrezzarci in modo da riuscire a sfruttare al meglio questa che costituisce, per la Toscana, la principale opportunità e la più forte leva di sviluppo di qui ai prossimi anni. Parliamo di risorse per 792 milioni di euro per quanto riguarda il Por Fesr e di 732 milioni per il Por Fse, in tutto oltre 1 miliardo e mezzo in sette anni. E’ questo il motivo che ci ha spinto, unica regione italiana, ad anticipare con 82 milioni di nostre risorse l’arrivo effettivo dei fondi, cosa che ci ha permesso di mettere subito in cantiere interventi su ricerca, sviluppo e altro, che puntano ad aiutare le imprese a investire sulla propria competitività. Oltre alle risorse per le imprese, l’anticipazione ha permesso di attivare, oltre alla gestione e al funzionamento di servizi per il lavoro, interventi innovativi, come quello per il coworking, il rifinanziamento di incentivi per soggetti svantaggiati, il rafforzamento percorsi universitari in collegamento con il mondo del lavoro, con il bando, di prossima pubblicazione, per tirocini curricolari. La Toscana ha fatto precise scelte di campo, orientando interventi e risorse nei settori individuati come trainanti dello sviluppo, sia con il Fesr che con il Fse”.

Fesr

“Con il Fesr abbiamo deciso di concentrarci sulla crescita e l’innovazione del sistema produttivo – spiega l’assessore –, ma anche su fattori essenziali per la crescita di una regione, come, all’interno dell’asse urbano, la scelta di puntare al recupero e alla riqualificazione di sedi per nuove attività economiche legate al sociale e ai giovani. E poi l’attrazione museale, vedendo in ciò un sostegno al commercio e al turismo. Lo abbiamo insomma pensato come un elemento fondamentale per lo sviluppo della Toscana”.

Il POR compie una scelta di forte concentrazione delle risorse: il 72%, delle risorse, circa 563 mln di euro, a sostegno delle imprese, di cui circa il 32% destinati agli investimenti in innovazione e trasferimento tecnologico con una previsione di finanziamento di oltre 250 milioni, per l’80 per cento verso Pmi.

Il resto delle risorse si concentra sui temi della sostenibilità del territorio, in una prospettiva di sostenibilità sociale, intervenendo anche nelle aree di crisi industriale, per accompagnare i processi di rilancio produttivo coniugando ambiente e sviluppo (196 milioni).Gli interventi a favore del sistema produttivo si concentrano in gran parte su specifici fattori della competitività: innovazione, investimenti produttivi, aiuti all’internazionalizzazione, risparmio energetico ed efficienza energetica.Forte è anche l’attenzione data all’asse urbano: circa 50 mln di euro, più altri 29 per interventi per l’attrazione museale. C’è quindi il sostegno alla cultura e al turismo, ma sono presenti anche misure per la modernizzazione del parco autobus della nostra regione (oltre 35 milioni), finalizzate ad interventi di mobilità urbana sostenibile: mezzi trasporto pubblico locale in ambito urbano, bus a gas metano o elettrici, quindi non più a gasolio.

Fse

Per quanto riguarda il fondo sociale europeo centrale la scelta fondamentale è destinare le risorse a favore dei giovani verso i quali si concentra il 35percento delle risorse, pari a oltre 255 milioni. Serviranno, fra l’altro, per tirocini, orientamento, percorsi di apprendistato professionalizzante, istruzione e formazione professionale (38 milioni), alternanza scuola-lavoro e servizio civile (73 milioni) e si sommeranno alle risorse per il funzionamento dei centri per l’impiego, per gli incentivi per l’occupazione, agli specifici incentivi per le donne, che sono comunque un tema trasversale ai Por. Ancora, circa il 20% dell’intero Programma, 145 milioni, è destinato ad interventi di inclusione e promozione delle pari opportunità e per la coesione sociale. Particolarmente importante, in questa fase tuttora critica, la scelta di destinare il 5%, circa 36 milioni, a interventi mirati per ricollocare e imprenditori legati alle aree di crisi o a ristrutturazioni aziendali.

“I giovani sono la scelta strategica del nuovo programma – sottolinea Simoncini -, in sintonia con l’esperienza del progetto Giovanisì. Ma centrali sono anche gli interventi per il rilancio dell’occupazione a il contrasto alla disoccupazione. Il nuovo Por Fse insiste sul tema della formazione e credo sia particolarmente importante, nell’ottica di una crescita del sistema, la previsione di iniziative per la formazione e l’adattamento degli imprenditori. Una misura – conclude – che va a vantaggio dello sviluppo e soprattutto, ancora una volta, del sistema di piccole e medie imprese, alle prese con problemi di adattamento e riposizionamento competitivo rispetto alle mutate realtà dell’economia.”.

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