Lo strano caso dell’interporto di Guasticce
COLLESALVETTI (Livorno) – «Se penso che l’interporto di Guasticce è stato costruito senza un collegamento ferroviario diretto con il porto mi domando con quale cervello siano stati usati quei soldi pubblici». A parlare non è stato un politico, bensì uno dei massimi esperti di logistica d’Italia, il professor Sergio Bologna. Il taglio del nastro della zona ferroviaria all’interporto nella frazione di Guasticce a Collesalvetti ci fu il 9 marzo 2006, ma da allora era stato più facile trovare un ago in un pagliaio piuttosto che un treno.
IL PONTE – Eppure, si sa, un treno che colleghi il porto di Livorno con l’interporto di Guasticce è fondamentale sia per incrementare la quantità di merci in transito, sia per evitare che il trasporto avvenga su gomma, con notevole danno per l’ambiente. Ma il problema è che il flusso ferroviario in uscita dal porto è troppo caotico vista l’assenza di una ristrutturazione dello stesso da parte delle Ferrovie. Bisogna bypassare la zona di Calambrone con una linea diretta porto-interporto, prevedendo un ponte.
L’INTERROGAZIONE – Ed il ponte è la promessa della Regione, che ha firmato un protocollo d’intesa con la Provincia di Livorno, il Comune di Collesalvetti e la Società Itav. Ma siccome di promesse ne sono state fatte tante in questi anni, il capogruppo di Più Toscana, Antonio Gambetta Vianna, ha deciso di vederci chiaro ed ha presentato un’interrogazione all’assessore alle Infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli. «Purtroppo – chiosa Gambetta Vianna –, ad oggi non è mai giunto a compimento alcun intervento tra quelli progettati negli anni. Per questo, come gruppo, abbiamo presentato un’interrogazione nella quale si chiede quali siano “le tempistiche di realizzazione del progetto di potenziamento dell’interporto di Guasticce” e quali siano “i progetti per il potenziamento per il trasporto su rotaia per la Toscana occidentale e costiera”».