GROSSETO – Al via le Giornate Fai d’Autunno a Montieri il Castello dell’Argento
Sabato 15 e domenica 16 ottobre 2022, dalle ore 10 alle 15 e 30
Si svolgeranno a Montieri, il più antico castello minerario della Toscana, le Giornate Fai d’Autunno organizzate dalla delegazione Fai di Grosseto. L’appuntamento è sabato 15 e domenica 16 ottobre, dalle ore 10 alle 15 e 30 con le visite guidate della durata di un’ora e mezzo circa alla scoperta del borgo e delle sue bellezze.
La storia antica di Montieri è indissolubilmente legata all’attività metallurgica, prima argentifera, proseguita poi con l’estrazione del rame ed infine con la pirite per la produzione di acido solforico. La ricchezza del sottosuolo ha modellato le strutture del castello che, ancor oggi, mantiene intatto un fascino antico e rimanda, con le sue case torri, il cassero ed alcuni palazzi signorili, ai fasti dei tempi che furono e ad un’antica magnificenza e ricchezza. Oggi Montieri è un’eccellenza eco europea, comune 100% rinnovabile dal 2015, finalista del Regiostars Award a Bruxelles nel 2017, all’interno di un geoparco Unesco, il Parco Nazionale delle Colline Metallifere, in un contesto ambientale e paesistico di incredibile valore. Sarà pertanto l’antico castello di Montieri, le sue vie, i vicoli del centro storico, recentemente riqualificati in occasione della realizzazione del teleriscaldamento geotermico, a far da cornice a queste giornate.
Alla conferenza stampa sono intervenuti: Alessandra Casini, direttore del Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane; Nicola Verruzzi, sindaco di Montieri; Maria Pia Vecchi e Fernando Santoni del Fai, Cecilia Buggiani, consigliere provinciale; Massimo Biagini, assessore al Turismo del Comune di Montieri.
“Montieri è da considerare un’eccellenza eco europea che ha cominciato a lavorare in tempi non sospetti a temi attualissimi sulla sostenibilità ambientale e sulle fonti energetiche rinnovabili. – commenta Maria Pia Vecchi, capo delegazione del Fai della Provincia di Grosseto – Come nel passato, anche oggi Montieri ci detta una via da seguire per coniugare in modo armonioso il rapporto dell’uomo con l’ambiente. Fin dall’antichità e per tutto il Medioevo ha fatto della ricchezza del sottosuolo, rame ed argento, lo strumento principale del suo prospero sviluppo economico ed è stato sempre considerato il più antico castello minerario della Toscana. Oggi Montieri e i suoi abitanti hanno rinnovato l’antico patto di amicizia e di mutuo soccorso tra uomo e ambiente. Per questo motivo, la delegazione di Grosseto ha scelto con le Giornate FAI di contribuire a diffondere conoscenza e rispetto dell’habitat che ci circonda narrando la storia di Montieri attraverso l’esperienza e l’impegno della Fondazione nell’educazione della collettività nella difesa dell’ambiente”.
Le Giornate Fai d’Autunno a Montieri sono promosse dal Fai con il patrocinio della Provincia di Grosseto e la preziosa collaborazione del Comune di Montieri e delle associazioni locali. Il Fai ringrazia: famiglia Paradisi, Croce Rossa Italiana, Alessandra Casini di Parco Colline Metallifere, Eni Rewind, Alessandro Pierini di Festival delle Viole, Associazione culturale La Meria Montieri, La Parrocchia di Montieri, L’Opera Beato Giacomo, la Cooperativa Itinera.
“Si tratta di un orgoglio e di una grande soddisfazione – afferma il sindaco di Montieri, Nicola Verruzzi – oltreché di un’enorme operazione di marketing territoriale. Abbiamo con entusiasmo risposto alla proposta della delegazione FAI di Grosseto concertando un programma che non si limitasse alla visita di singoli luoghi ma che offrisse una narrazione, uno spaccato del territorio partendo dalle sue origini di castello minerario più antico della Toscana e bacino argentifero, fino ai giorni nostri con le politiche ambientali e sulla sostenibilità energetica mediante lo sfruttamento delle rinnovabili di cui questo territorio è da anni pioniere senza trascurare le migliori energie o i progetti più caratterizzanti che in qualche modo abbiamo cercato di coinvolgere e far risaltare. Un connubio tra passato e futuro nel quale la terra, il sottosuolo, costituisce il fil rouge ma anche il motore, da sempre, di sviluppo di quest’area. Si partirà dalla straordinaria Canonica di San Niccolò per proseguire con la chiesa di San Giacomo nella quale la voce struggente della viola da gamba in omaggio all’omonimo festival di Gerfalco accompagnerà la visita e la storia di Giacomo Papocchi all’interno della cripta che ospitò gli anni della sua espiazione e redenzione. Ci sarà il centro storico del borgo animato da dame e popolani in costume e si potrà ammirare il silenzio dei minatori dell’artista Enzo Arduini. Eccezionalmente verrà aperto il palazzo Papi Mattii, per la prima volta, ove soggiornò il granduca Leopoldo così come eccezionalmente verranno visitate le roste, i calanchi rossi sul Merse grazie alla preziosa collaborazione di Eni Rewind la cui visita darà modo di annunciare, con soddisfazione, che a valle di un interminabile iter e dopo un lavoro instancabile da parte del comune e delle altre istituzioni in breve prenderà il via la prima tranche di bonifiche minerarie nell’area. Questo e molto altro il territorio offrirà ai visitatori fai. Sarà un’esperienza stimolante che esalterà un territorio che vanta millenni di gloriosa storia ma anche un presente virtuoso ed importanti progetti per il futuro”.
Ma ecco il programma delle Giornate: il ritrovo per i partecipanti è al banchino del Fai davanti all’ex Palazzo Porciatti. Si può partecipare con un’offerta consigliata di 5 euro per itinerario n.1 e 8 euro per itinerario 1+ 2, perché non dimentichiamoci che queste giornate sono anche un’importante occasione per raccogliere fondi e sostenere concretamente la Fondazione. Al banchino del Fai sarà possibile iscriversi al Fai o rinnovare la tessera. Il percorso inizia visitando il borgo: l’antica via delle fonderie, laddove nel medioevo sorgeva la zecca, poi il cassero, si percorreranno a piedi le strade acciottolate del centro storico. accompagnati da ciceroni locali e volontari del Fai. Dame e popolani in costume allieteranno la visita. Una visione in 3d realizzata durante le campagne archeologiche svoltesi in occasione dei lavori per il teleriscaldamento calerà i visitatori nella realtà della Montieri medievale, com’era e come si viveva nel 1200.
Il percorso prosegue con il bus navetta gratuito fino ai resti della canonica di San Niccolò, unico esempio di chiesa con pianta a 6 petali in Italia, un complesso religioso recentemente venuto alla luce ma aperto al pubblico soltanto lo scorso anno. Ad accompagnare i visitatori sarà uno degli archeologici che hanno condotto gli scavi nei quattro anni di campagne concluse nel 2014. Si salirà alla chiesa di San Giacomo per ammirare un panorama incredibile e in compagnia di alcuni cavalieri con spada e mantello ascolteremo l’epopea di Giacomo Papocchi, visitandone la cella dove espiò le proprie pene. Papocchi è il montierino più illustre, poi divenuto Beato e soprattutto protagonista di una storia incredibile. Si proseguirà con il monumento ai minatori realizzato ai piedi della via che conduce alla chiesa di San Giacomo, realizzato dall’artista Enzo Arduini.
Si visiterà la pieve dei Santi Michele e Paolo al cui interno vedremo il più antico organo della provincia di Grosseto. Solo per i soci Fai sarà anche possibile visitare per la prima volta l’interno di Palazzo Matii accompagnati dal proprietario. Nel pomeriggio si riprende il bus navetta per visitare Le Roste di Boccheggiano, sito chiuso alla metà degli anni `90. Ad accompagnare i visitatori sarà Alessandra Casini, direttrice del Parco delle Colline Metallifere. Il sito è l’unica testimonianza al mondo del metodo di Raimondo Conedera, famoso per aver inventato un metodo che porta ad una maggior produzione di rame ricavato da minerali estratti, grazie al quale l’industria mineraria toscana visse un periodo molto florido.
Sono consigliati abbigliamento e scarpe comode.