FIRENZE – L’ALTRO SUD / CALABRIA Musica, teatro e cinema al Teatro delle Arti

Musica, teatro e cinema al Teatro delle Arti di Lastra a Signa da venerdì 29 gennaio a mercoledì 3 febbraio 2016  

  • venerdì 29 gennaio – ore 21,15 — Peppe Voltarelli – “Voltarelli canta Profazio”
  • sabato 30 gennaio – ore 18 — Scenari Visibili “Patres”
  • sabato 30, domenica 31 gennaio e mercoledì 3 febbraio — Francesco Munzi – “Anime Nere”

Una rassegna multidisciplinare che – attraverso eventi musicali, teatrali e cinematografici – intende raccontare il sud d’Italia da angolazioni originali, lontano da ogni facile stereotipo. E’ dedicata alla Calabria la prima edizione di “L’altro Sud”, da venerdì 29 gennaio a mercoledì 3 febbraio 2016  al Teatro delle Arti di Lastra a Signa (via G. Matteotti 5/8 – Lastra a Signa – Firenze).

Inaugura venerdì 29 gennaio (ore 21,15) il cantautore e attore Peppe Voltarelli con “Voltarelli canta Profazio”, dal titolo del nuovo album dedicato al pioniere dell’onda calabra. Si continua sabato 30 (ore 18) con “Patres” della compagnia teatrale Scenari Visibili, miglior spettacolo al Festival Inventaria 2014 e premio contro le mafie al MEI 2014. Per il cinema la rassegna propone “Anime Nere” (sab 30 ore 21,15, dom 31 ore 16 e 18 e mer 3 febbraio ore 21,15) di Francesco Munzi: tratto dall’omonimo romanzo di Gioacchino Criaco, il film si è aggiudicato ben nove premi ai David di Donatello 2015.

Tutte esperienze artistiche che rappresentano una Calabria non piegata su se stessa ma capace di proporre una visione dinamica della propria vita contemporanea. Biglietti: Voltarelli e Scenari Visibili 10 euro (sab 30 offerta 10 euro teatro + film), film 6,5/5 euro. Sabato 30 gennaio, per chi lo desidera, Cenainteatro, buffet e drink a 6 euro. Info Tel. 055 8720058 – 331 9002510.

Peppe voltarelli
Peppe voltarelli

VOLTARELLI CANTA PROFAZIO (venerdì 29 gennaio ore 21 – biglietto 10 euro) – Da oltre mezzo secolo, Otello Profazio costituisce un fenomeno unico nel panorama della musica italiana, con un’attività multiforme che lo ha visto protagonista in molte delle esperienze più innovative del secondo Novecento, dalla discografia all’editoria musicale, dalla ricerca allo spettacolo, con numerose collaborazioni con autori di assoluto rilievo come Ignazio Buttitta, Matteo Salvatore, Carlo Levi, Giorgio Gaber e Rosa Balistreri.
Concepito come la rappresentazione di un simbolico passaggio di consegne dall’antesignano del folk revival in Italia al più emblematico esponente della cosiddetta “onda calabra”, lo spettacolo intende ricreare sul palco l’atmosfera dei vecchi racconti in musica dei cantastorie, restituita alla visione e all’ascolto secondo modalità e forme espressive al passo con i tempi.
Sull’esile tappeto musicale di quei racconti si è così innestata una ricca fioritura di suoni, ritmi e melodie per animare una straordinaria macchina musicale, esaltata dalla voce potentemente espressiva, e ricca di una sorprendente pluralità di declinazioni, di Peppe Voltarelli, mentre ai quadri statici dei vecchi cartelloni da cantastorie si sono sostituite più dinamiche installazioni multimediali, con l’intento di recuperare a una fruizione più estesa e pienamente condivisa pagine memorabili della cultura e della canzone d’autore italiana.
La fantasia visionaria delle storie e leggende del Sud, la grande poesia civile d’ispirazione meridionalistica, il fatalismo di contadini ed emigranti traditi dalla storia hanno trovato in Profazio un moderno cantastorie capace di coniugare impegno ed ironia in una concezione viva ed attuale e non più sterilmente museale del folklore. Autore all’epoca di opere decisamente d’avanguardia, Otello è ancora oggi, dopo sessant’anni di attività, sulla breccia, con un’intensa attività concertistica, in Italia e all’estero.
Nel disco omonimo, in uscita a gennaio 2016, i brani più rappresentativi dello sterminato repertorio dell’ultimo dei cantastorie sono rivisitati dal più estroso e originale dei ‘crooner’ di casa nostra, con la sapiente tessitura armonica ordita da Carlo Muratori e l’apporto di altri esponenti di spicco della nuova scena musicale italiana.

PATRES (sabato 30 gennaio ore 18 – biglietto 10 euro) – Compagnia Scenari Visibili, con Dario Natale e Gianluca Vetromilo, regia e drammaturgia Saverio Tavano. Un giovane Telemaco di Calabria attende da anni il ritorno di suo padre, paralizzato dall’attesa, davanti all’orizzonte che può solo immaginare dal buio della sua cecità, attende su una spiaggia bagnata dal Mar Tirreno, mette le mani avanti per vedere l’orizzonte, si rivolge verso il mare e aspetta che questo padre ritorni. È il mare che scandisce e accompagna la vita di questo figlio incapace di vedere come di andare, in attesa di un padre che invece non è in grado di restare/tornare a casa, in una terra a volte ostile. Un “Patres” che lega il figlio ad una corda perché altrimenti potrebbe perdersi, incapace di stargli accanto, non ritrova il coraggio della testimonianza e la forza della trasmissione.

Telemaco dalla lunga attesa, non aspetta un Godot, aspetta realmente qualcuno e l’attesa è dinamica, come un’erranza, un rischio. Patres parla dei padri e della loro collocazione in questo momento storico: orfani di padri maestri, padri politici, padri spirituali. Goethe dice che l’eredità sta in un movimento di riconquista, vero erede è un orfano a cui nessuno garantirà nulla. E dunque ereditiamo il niente, ma non proveniamo dal niente, occorre quindi recuperare il nostro scarto col passato. Miglior spettacolo Festival Inventaria 2014 – Teatro dell’Orologio Roma – Premio contro le mafie del MEI 2014.

CENAINTEATRO – Per chi lo desidera alle ore 20 il Teatro delle Arti propone Cenainteatro con buffet e drink a 6 euro.

ANIME NERE (sabato 30 gennaio ore 21,15, domenica 31 gennaio ore 16 e ore 18, mercoledì 3 febbraio ore 21,15 – biglietti 6,5/5 euro) – Film di Francesco Munzi. Storia di una famiglia criminale vista dall’interno, negli aspetti più emotivi e contraddittori, che si spingono fino agli archetipi della tragedia greca. In una dimensione sospesa tra l’arcaico e il moderno, si svolge il racconto di tre fratelli che, dal Sudamerica e dalla Milano della finanza, sono costretti a tornare nel paese natale sulle vette selvagge della Calabria per affrontare i nodi irrisolti del passato. Ai David di Donatello 2015 il film ha conquistato ben nove riconoscimenti, tra cui quelli per il miglior film e la migliore regia.

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