Firenze, alla riapertura ufficiale della Specola la rettrice Petrucci, il presidente Giani e il sindaco Nardella

Il Museo della Specola ha un posto speciale nella storia e nella cultura di Firenze.

Ed è nel cuore dei fiorentini, che nei primi quattro giorni di riapertura sono tornati ad ammirare le sue straordinarie collezioni, facendo registrare il tutto esaurito con 4600 ingressi gratuiti offerti dall’Ateneo.

La cerimonia ufficiale della riapertura alla presenza delle autorità, rimandata in segno di rispetto per le vittime di Via Mariti, è avvenuta stamani. Sono intervenuti la rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci, il presidente del Sistema Museale di Ateneo Marco Benvenuti, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Il Museo, dopo importanti lavori di riqualificazione e ammodernamento degli impianti, ha riaperto nella storica sede di Palazzo Bini Torrigiani, nell’anno del Centenario dell’Ateneo e a 250 anni dalla sua fondazione per opera del Granduca Pietro Leopoldo. Tredici le nuove sale espositive, due i percorsi espositivi completamente nuovi – dedicati agli inizi della ceroplastica, alle cere botaniche e alla mineralogia -, oltre a una nuova biglietteria e un nuovo bookshop. I lavori sono stati finanziati dalla Regione Toscana per complessivi 3,5 milioni di euro e dall’Ateneo fiorentino per un importo di circa 2,5 milioni di euro.

Specola Zoologia tigri
Zoologia, tigri e felini

“Sono particolarmente lieta – ha detto la rettrice Alessandra Petrucci – di poter offrire nuovamente alla città e al pubblico questo straordinario tesoro di conoscenza, realizzato secoli fa come sviluppo di un’idea modernissima: la cultura e la scienza devono essere per tutti. Proprio in questo Museo sono nate nell’Ottocento varie cattedre di discipline scientifiche che, attraverso vari passaggi, hanno mantenuto vivo a Firenze l’insegnamento superiore aprendo la strada alla costituzione ufficiale nel 1924 dell’Università, di cui quest’anno celebriamo il centenario”.

La storia della Specola, infatti, è strettamente legata a quella dell’Ateneo: le collezioni scientifiche medicee che dalla Galleria degli Uffizi si trasferiscono nel Museo costituiscono l’humus per gli insegnamenti di Botanica, Zoologia e Anatomia comparata, Chimica, Fisica, Astronomia e Geologia che confluiranno – nella seconda metà dell’Ottocento – nel Regio Istituto di Studi Superiori Pratici di Perfezionamento, l’antenato dell’Ateneo fiorentino.

“Presentiamo oggi un museo più grande per percorsi e contenuti, con opere restaurate, oltre 360, o recuperate e riproposte negli allestimenti – ha commentato il presidente del Sistema Museale di Ateneo Marco Benvenuti –. Perché La Specola, primo esempio in Europa di istituzione scientifica aperta a tutti, è nuova e antica insieme, una realtà quasi unica, la cui sede ed esposizione hanno di per sé un valore storico intrinseco, un vero tesoro per la nostra città”.

“Ci tengo molto a questo museo straordinario che caratterizza Firenze – ha affermato il presidente della Giunta regionale toscana Eugenio Giani -. La Specola segna l’identità di questa città dal punto di vista scientifico, proprio nel periodo dell’illuminismo, quando a guidare la Toscana era il Granduca Pietro Leopoldo, che più di ogni altro seppe tradurre lo spirito riformatore dell’epoca in tutte le discipline. La Regione Toscana si è impegnata con 3milioni e mezzo del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) per questa bellissima ristrutturazione che esalta il percorso espositivo adeguandolo alle contemporanee esigenze di fruizione e sicurezza. È dunque per me motivo di orgoglio vedere rivivere queste stanze in cui viene illustrato il corpo umano con una scientificità unica al mondo, e le nuove sale con le cere botaniche e la mineralogia. Le cere anatomiche che riproducono l’essere umano in modo assolutamente verosimile e con una straordinaria attenzione per il dettaglio, hanno formato generazioni di medici e attratto la curiosità e gli interessi di generazioni di giovani”. 

“Riavere con noi la Specola è più di un regalo – ha sottolineato il sindaco Dario Nardella -: questo museo affascina da generazioni grandi e bambini e dopo la chiusura finalmente è stato riaperto alla città e le visite straordinarie e gratuite previste in questi primi giorni hanno fatto registrare il tutto esaurito, segno dell’amore che da sempre i fiorentini gli riservano. Grazie all’Università che ha fortemente voluto ridare nuova vita a questo museo: adesso potremo visitarlo ancora più bello, più grande e più interessante”.

Oltre alla Regione Toscana e all’Ateneo fiorentino i principali sostenitori dei lavori di riqualificazione della Specola sono stati Comitato dei Cento, Fondazione CR Firenze, Fondazione Prada, Friends of Florence, MCP Srl, Opificio delle Pietre Dure.

Tutte le info su ingressi e prenotazioni sono su www.sma.unifi.it

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