FIGLINE – Serristori migliore d’Italia rischia chiusura

FIGLINE VALDARNO (Firenze) – L’ospedale Serristori di Figline Valdarno è il migliore d’Italia per tasso di mortalità per persone colpite da ictus. È quanto risulta dai dati emersi dal Programma Nazionale Esiti (PNE) 2012 curato dall’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Ma il Serristori è uno degli ospedali che verrà riconvertito secondo la delibera 1235 del 2012 della Regione Toscana. Per questo lunedì 7 ottobre alle ore 15.30, come comunicato dal Coordinamento per la difesa del Serristori, il popolo figlinese scenderà in piazza per manifestare contro il depotenziamento dell’ospedale Serristori deciso dalla Regione e dall’Asl 10, per il mantenimento dell’ospedale con tutti i suoi attuali reparti e col pronto soccorso aperto 24 ore su 24, e per il rispetto del diritto alla salute sancito dalla Costituzione.

Valentina Trambusti (Più Toscana)
Valentina Trambusti (Più Toscana)

Intanto, il capogruppo di Più Toscana a Figline Valdarno, Valentina Trambusti, si scaglia soprattutto contro il direttore generale dell’Asl 10, Paolo Morello. «Non c’è da meravigliarsi – afferma Trambusti – dei dati riportati dall’Agenas sul Serristori. Già dai dati che ogni anno il Laboratorio Management e Sanità (Mes) redige per la Regione, il nosocomio di Figline Valdarno rappresenta un’eccellenza nella nostra regione. E questo non solo per quanto riguarda il tasso di mortalità che rende il Serristori l’ospedale migliore di Italia. Infatti, basta pensare alla percentuale di colecistectomie laparoscopie in day surgery che collocano il presidio in fascia ottima con un valore dell’81%, oppure all’indicatore “disponibilità del personale” che vede il Serristori in fascia ottima con il valore sintetico di 86,13 a fronte di una media regionale di 85,36. In pratica, il Serristori è uno dei fiori all’occhiello della nostra regione. Guarda caso, però, mentre Marroni sventola la bandiera della migliore sanità toscana, il suo direttore generale dell’Asl 10, Paolo Morello, sta sfogliando con la cosiddetta “politica del carciofo” un ospedale che ha dato modo alla Toscana di classificarsi come la migliore. Morello ha bisogno di risparmiare, di abbattere i costi e allora vada a tagliare dove ci sono le criticità. Troppo semplice – conclude l’esponente della formazione nata per tutelare e difendere gli interessi dei toscani, Più Toscana – accanirsi sul Serristori, ma il direttore generale non ha fatto i conti con la resistenza della cittadinanza figlinese».

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