Fermare le morti bianche, inaccettabile che muoiano 6 persone al mese.
Morti bianche, Martelli (Acli Toscana): “Per fermare le morti bianche lavoro di squadra fra istituzioni, imprese e sindacati”
Il presidente delle Acli della Toscana: inaccettabile che nella nostra regione muoiano 6 persone al mese. Il modello Prato insegna: più controlli uguale più sicurezza
“Pensare che ogni anno in Toscana ci sono oltre 70 persone che vanno a lavorare e non ritornano a casa perché muoiono sul lavoro è ingiusto. E’ vero che il numero di “morti bianche” si è abbassato ma ancora è inaccettabile, basti pensare che nei primi mesi di quest’anno siamo a contare già 8 morti sul lavoro. Serve uno scatto di volontà da parte di tutti”. Così il presidente delle Acli toscane, Giacomo Martelli interviene nel dibattito sulle morti sul lavoro che oggi ha contraddistinto la discussione in Consiglio regionale.
“Fare di più si può e si deve” aggiunge Martelli che cita il caso Prato, dove l’aumento dei controlli ha spinto le aziende cinesi a mettersi in regola. “Oramai come ha spiegato il presidente Rossi nell’80% dei casi non si registrano più violazioni” annota Martelli. “Il che significa che c’è la possibilità di intervenire a patto che lo si voglia” spiega il presidente delle Acli che annuncia il proprio sostegno alla proposta della Regione Toscana di siglare un patto di collaborazione fra istituzioni (“cosicché le Asl potranno lavorare in sinergia con gli ispettori del lavoro” dice), imprese e sindacati.