Estate 2020: Toscana regione più in deflazione d’Italia
In calo i prezzi di alberghi e alloggi turistici, flop di Firenze, un po’ meglio la costa
FIRENZE – Che cosa resta dell’estate del Covid? Dati alla mano, l’estate in realtà non sembra ancora finita, perché nonostante l’abbassamento di qualche grado delle temperature e l’arrivo delle prime precipitazioni, sono molti gli italiani che hanno scelto settembre come mese per le vacanze.
Restando sui numeri, l’estate del Covid è stata una stagione bizzarra, soprattutto dal punto di vista degli albergatori e di tutte quelle categorie che lavorano nel settore turistico: le città d’arte vuote, le località balneari piene di italiani, pochissimi gli stranieri. Proprio la (quasi) assenza di turisti stranieri ha regalato alla Toscana il primo posto nella nefasta classifica delle regioni d’Italia con maggior deflazione: medaglia d’oro con una flessione dei prezzi degli alberghi del 6,7 per cento, seguita da Veneto e Liguria con rispettivamente 6,5 e 6,3 per cento.
Sempre secondo Istat dati elaborati dall’Unione Nazionale Consumatori, stringendo il focus sulle città è di gran lunga Venezia ad aver risentito della pandemia, con un calo nei prezzi degli alloggi che si attesta addirittura al 22,2 per cento. Seguono con distacco Firenze con 7,5 e Bologna con 7,3 per cento. Roma se la cava con una diminuzione del 4,5 per cento.
Questa deflazione record, mai registrata negli ultimi cinquant’anni, secondo il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona è ovviamente da imputare al minore afflusso turistico sia di italiani ma soprattutto di stranieri: al crollo della domanda è infatti seguita una strategia di abbassamento dei prezzi da parte degli albergatori, così da cercare di contenere i danni. Non è dello stesso avviso però il Codacons, che invece denuncia un aumento nei listini balneari che in certi casi ha sfiorato il 35 per cento in più rispetto alla scorsa estate, soprattutto in Liguria, Costiera Amalfitana, Toscana e Lazio.