DROGA – 35 arresti e sequestri per 2 milioni di euro
EMPOLI (Firenze) – Un’operazione condotta dal nucleo di polizia tributaria di Firenze, Goa e Gico della Guardia di Finanza ha portato allo smantellamento di un’organizzazione criminale operante nel traffico di droga tra l’Italia, l’Olanda, la Germania e l’Albania. In tutto, con l’operazione denominata “Sillo” sono state arrestate 35 persone e sequestrati beni per 1,7 milioni di euro. Gli arrestati sono 33 cittadini albanesi, un cittadino serbo ed una cittadina rumena, tutti accusati di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. A capo dell’organizzazione c’erano tre albanesi, tutti legati da vincoli di parentela.
Secondo quanto emerso, per identificare i destinatari finali delle partite di droga, l’organizzazione avrebbe utilizzato come segnali in codice delle carte da gioco. La droga, trasportata attraverso corrieri, arrivava soprattutto dall’Olanda e dalla Germania in Toscana, in particolare ad Empoli ed in provincia di Pisa, dove era situata la base operativa dell’organizzazione. Poi, da qui partivano le spedizioni verso l’Emilia Romagna, le Marche, il Veneto, la Lombardia, il Friuli Venezia Giulia, la Puglia ed il Trentino Alto Adige. Sui panetti in partenza dal Nord Europa venivano incollate delle carte da gioco ed ognuna di queste identificava l’acquirente finale.
Durante la durata delle indagini sono state arrestate 14 persone tra corriere e magazzinieri dell’organizzazioni, e sequestrati 30 chilogrammi di cocaina ed eroina che, una volta tagliate e messe in commercio, avrebbero potuto fruttare 15 milioni di euro. Tra i beni sottoposti a sequestro preventivo ci sono un ristorante a Bergamo, un’attività commerciale a Trento, un immobile nella provincia trentina ed uno nel modenese, oltre a dieci autovetture e 11.125 euro in contanti. Il totale dei sequestri di beni mobili ed immobili e dei conti correnti degli indagati si aggira intorno al milione e 700 mila euro.
«Per la prima volta in Toscana – spiega la Guardia di Finanza – è stato applicato il sequestro per equivalente sui beni degli indagati, previsto dalla legge 146/2006 in materia di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Le indagini sono state condotte attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, effettuate anche all’estero, analisi della documentazione bancaria e accertamenti patrimoniali sugli indagati, molti dei quali avevano un tenore di vita sproporzionato rispetto al reddito dichiarato. Essenziale la sinergia tra forze di polizia» che è stata possibile «grazie al coordinamento tra la Procura di Firenze e le autorità giudiziarie olandesi e tedesche, promosso e condotto da Eurojust».