Cooperative sociali, Grilli (Federsolidarietà Toscana): “Chiediamo più forza per generare coesione sociale”
Nove video su Facebook per festeggiare i 30 anni della legge 381 sulla cooperazione sociale
Per i 30 anni della legge 381/1991 che ha sancito il riconoscimento delle cooperative sociali, Confcooperative-Federsolidarietà Toscana lancia un evento comunicativo: sulla pagina Facebook ‘Confcooperative Federsolidarietà Toscana’ saranno pubblicati nove video per fare il punto sul percorso svolto fino ad oggi e sulle sfide che attendono la cooperazione sociale.
Prenderanno la parola gli ex presidenti dell’associazione (Loretta Giuntoli, Angelo Filipponi, Anna Ferretti, Paolo Maroso, Fabio Palmieri), l’attuale presidente Alberto Grilli, la coordinatrice della commissione Dirigenti cooperatrici di Confcooperative Toscana Silvia Andreini, la coordinatrice del gruppo Giovani imprenditori Ester Macrì e la cooperatrice sociale Irene Lombardo.
“A quasi due anni dall’inizio della pandemia Covid-19 – sostiene Grilli, dal 2018 presidente di Federsolidarietà Toscana – le cui conseguenze hanno aggravato le diseguaglianze anche nel nostro Paese e nella nostra regione, siamo sempre più convinti che la cooperazione sociale sia un importante fattore di coesione sociale, e una risposta alla necessità di prendere la strada di uno sviluppo solidale che non escluda i cittadini più deboli, e che anzi costruisca percorsi di inclusione. La cooperazione sociale ha dimostrato come sia possibile fare vera impresa che compete sul mercato, coinvolgendo anche le comunità locali, grazie al coraggio dei cooperatori e alla ricchezza di tanti progetti”.
In Toscana operano 550 cooperative sociali riunite nelle tre centrali (Confcooperative, Legacoop e Agci) che occupano 30mila persone, di cui 2.100 svantaggiate, attive in tutti i settori socio-sanitari assistenziali e educativi. Il 70% degli occupati è composto da donne, i giovani sono oltre il 60%, in quasi l’80% dei casi i lavoratori sono impiegati stabilmente con contratti a tempo indeterminato. Con queste risorse le cooperative sociali, ogni giorno, traducono nella pratica quanto dettato dall’articolo 1 della 381: “Perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini”.
“Le cooperative sociali sono resilienti per natura – sostiene Grilli – ma molte di loro hanno avuto un impatto fortemente negativo sui bilanci a causa di lockdown e restrizioni che hanno bloccato servizi di riferimento come quelli educativi e sociali. Crediamo al contempo che il sostegno e il rafforzamento della cooperazione sociale, soprattutto quella di inserimento lavorativo, dovrebbe essere un obiettivo qualificante di politiche di sviluppo lungimiranti. Ed è il momento, per la governance pubblica, di scommettere sugli strumenti della coprogettazione e della coprogrammazione, valorizzando l’apporto sussidiario di quelle realtà del Terzo settore che in Toscana hanno dimostrato di essere una parte importante del welfare regionale”.