Coldiretti – Ecco i “sigilli” della biodiversità
A FirenzeBio presentato Atlante Campagna Amica
Sono i cosiddetti “Sigilli Campagna Amica” i prodotti della biodiversità agricola che nel corso dei decenni sono stati strappati all’estinzione o indissolubilmente legati a territori specifici. Raccolti in Atlante, curato dall’Osservatorio sulla biodiversità istituito dal comitato scientifico di Campagna Amica, presentato oggi alla Fortezza da Basso nell’ambito della kermesse FirenzeBio, con la presenza di Carmelo Troccoli, direttore Fondazione Campagna Amica, Roberto Weber, presidente Istituto Exè e Cristian Borchi chef della Locanda “Antica Porta di Levante di Vicchio noto Ristorante della rete Campagna Amica.
Riflettori puntati quindi sui “sigilli” della biodiversità toscana come il Carciofo Sanmiatese, la Ciliegia di Lari, il Fagiolino Zolfino, il Marrone di Caprese Michelangelo, la Patata Bianca del Melo, il Pecorino a Latte Crudo Abbucciato, la Pesca Regina di Londa, il Pomodoro Pisanello, la Cinta Senese e molti altri.
“Presentare oggi i “Sigilli” di Campagna Amica è particolarmente significativo – ha detto Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana – nel giorno in cui i giovani hanno riempito le piazze gridando la loro preoccupazione per il futuro della terra. Difendere la biodiversità è difendere il nostro ambiente. Nel primo atlante di Campagna Amica sono 20 i Sigilli che provengono dalla toscana – continua – e sono la più grande opera di valorizzazione della biodiversità contadina mai realizzata in Italia che può essere sostenuta direttamente dai cittadini nei mercati a chilometri zero degli agricoltori e nelle fattorie lungo tutta la Penisola, una mappa del tesoro che per la prima volta è alla portata di tutti”.
“Quello che presentiamo oggi – ha detto Carmelo Troccoli, direttore Fondazione Campagna Amica – è un atlante della Biodiversità di interesse agronomico che propone all’attenzione del lettore alcuni prodotti della nostra agricoltura che sono stati plasmati e curati nel corso dei secoli da migliaia di agricoltori e che oggi vengono restituiti, come patrimonio comune. La biodiversità, come esplicitato più volte in questo volume, è minacciata fortemente da processi di “banalizzazione dei genomi” dovuti spesso all’incuria e molto più spesso a calcoli speculativi sul cibo da parte dell’agroindustria. Per questo motivo ogni singolo individuo di una specie, razza o varietà in via di estinzione o limitata a territori ristretti, rappresenta un vero scrigno da salvaguardare”.
“Lingua, arte, letteratura insieme al patrimonio enogastronomico – ha detto Roberto Veber, presidente Exè – contribuiscono a creare l’identità del nostro Paese e in futuro l’agricoltura avrà un ruolo sempre più centrale. Si aprono nuovi spazi per l’alimentazione sostenibile e riconoscibile. In questo i mercati degli agricoltori sono spazi di cultura che avranno una importanza sempre maggiore”
“La difesa della biodiversità non ha solo un valore naturalistico, ma è anche il vero valore aggiunto delle produzioni agricole Made in” – sottolinea Antonio De Concilio, direttore Coldiretti “investire sulla distintività è una condizione necessaria per le imprese agricole di distinguersi in termini di qualità delle produzioni e affrontare così il mercato globalizzato salvaguardando, difendendo e creando sistemi economici locali attorno al valore del cibo”.
Toscana con i suoi 5000 operatori biologici e 130.000 ettari di coltivazioni bio è la prima regione del centro nord per superfici coltivate e numero di operatori. Un trend in crescita che si da appuntamento a Firenze, dal 15 al 17 marzo, per la nuova mostra mercato dedicata ai prodotti biologici e biodinamici con tanti eventi dentro e fuori la Fortezza da Basso con l’oasi Campagna Amica dove è possibile degustare ed acquistare il meglio delle tipicità toscana a km zero.