Arte, alla mostra Il Novecento di Catarsini a Firenze visibili anche 4 dipinti “ritrovati”

Fruibile anche dalle persone con disabilità visiva, l’esposizione a Palazzo Sacrati Strozzi di Firenze dedicata all’Artista viareggino propone anche opere rintracciate di recente sul mercato e di cui si erano perse le tracce. La prima volta della grande tela Il grano della bonifica lucchese a Firenze. Il 10 presentazione del catalogo con l’assessore Spinelli, Cristina Acidini, Elena Pianea e Lucia Mannini

Si intitola Il Novecento di Catarsini. Dalla macchia alla macchina, la mostra organizzata dalla Fondazione che reca il nome dell’Artista viareggino, che si è aperta lo scorso 26 giugno nella sede della Giunta Regionale della Toscana, a Palazzo Sacrati Strozzi, in Piazza del Duomo a Firenze e che prosegue fino al 18 luglio.

Si tratta dell’esposizione itinerante – poi proseguirà in varie sedi della Toscana – della selezione di 53 opere, fra dipinti e disegni, raffiguranti paesaggi, darsene, marine, cantieri, ritratti, nature morte, realizzate tra gli anni ’30 e gli anni ’80 del Novecento per raccontare il cammino artistico di Alfredo Catarsini (Viareggio 1899-1993).

Da segnalare che giovedì 10 luglio, alle ore 15.30, nella Sala Cutuli della sede della Giunta Regionale toscana, a Palazzo Sacrati Strozzi di Firenze, si terrà la presentazione del catalogo della mostra con interventi di Serena Spinelli (Assessora alle disabilità della regione Toscana), Cristina Acidini (Presidente dell’Accademia delle Arti del disegno), Elena Pianea (Dirigente del Settore musei ed ecomusei della Regione Toscana) e Lucia Mannini (storica dell’arte).

A seguire è prevista la visita guidata alla mostra e al Laboratorio Esperienziale.

Tra le opere esposte, anche un piccolo nucleo di dipinti recentemente ritrovati sul mercato, risalenti al 1936, 1948 e 1950 e di cui se ne erano perse le tracce da molto tempo.

Oltre alla sorpresa delle opere rinvenute, la mostra si presenta con caratteristiche per certi versi rivoluzionarie perché l’intero percorso espositivo è accessibile anche ai visitatori con disabilità visiva grazie al progetto pluriennale della Fondazione Catarsini denominato “L’Arte accessibile per tutti”, che si avvale della metodica ideata e messa a punto dalla Fondazione, attuata sin dal 2022 nei totem e nelle tappe del Cammino I luoghi di Catarsini e utilizzata anche durante l’ultima edizione del Carnevale di Viareggio e in percorsi museali.

Ritrovamenti

La mostra Il Novecento di Catarsini. Dalla macchia alla macchina, che testimonia la parabola dell’Artista viareggino durante il “secolo breve”, è arricchita da alcuni dipinti che negli ultimi anni sono stati ritrovati sul mercato, dopo un periodo di relativo oblio.

Per esempio Il grano della bonifica lucchese, il grande dipinto su tela (233×300 cm) con cui l’Artista prese parte nel 1940 alla seconda edizione del “Premio Cremona” e che si trova in mostra per la prima volta a Firenze nella sua ultraottantennale storia.

Se si eccettua una fugace apparizione a Seravezza nel 2009, dopo che venne dipinta l’opera scomparve e per poi ricomparire a Grosseto nel 2022 e poi in mostra nella Galleria di arte moderna e contemporanea di Viareggio; e ancora, nella primavera dello stesso anno, figurò tra i protagonisti di “Alfredo Catarsini: dalla darsena alla Linea gotica. Paesaggi, figure e grandi composizioni pittoriche (1917 – 1945)”, la prima mostra retrospettiva dedicata all’arte di Catarsini, curata dallo storico dell’arte Rodolfo Bona a Lucca. Quindi si spostò a Palazzo Ducale del capoluogo lucchese e poi, definitivamente, a Villa Bertelli di Forte dei Marmi, con una pausa di alcuni mesi lo scorso anno, quando fu tra i protagonisti della mostra al MART di Rovereto (TN) dal titolo “Arte e fascismo”.

Le altre opere “ritrovate” di Catarsini che si possono ammirare nella mostra di Firenze sono Capanni sul mare, un olio su faesite del 1936, Ritratto di un allievo, un olio su tela del 1951 che fu in mostra per l’ultima volta a Torino nel 1989, e Mare agitato, l’emozionante olio su faesite dai colori decisi, dipinto nel 1969, che fu esposto nella grande antologica dell’estate 1981 a Palazzo Strozzi di Firenze, poi l’ultima volta sempre a Torino nel 1989.

Vietato non toccare! Il grande progetto per l’accessibilità

L’accessibilità alla mostra è garantita da descrizioni adattate e da audioguide in italiano e in inglese scaricabili tramite codici QR (posizionati sul banner e i manifesti all’ingresso della mostra e sui cartellini di ogni opera esposta), che accompagnano il visitatore attraverso il percorso espositivo, che possono effettuare autonomamente e in sicurezza ascoltando l’audio guida e le opere offrendo modalità di fruizione alternative alla vista.

Ma c’è di più: vi sarà la possibilità di leggere tattilmente – cioè toccare – alcune delle opere esposte creando un contatto fisico che arricchisce l’esperienza sensoriale approfondendo la comprensione di materiali e forme. Rendere le opere tangibili sottolinea l’importanza di un approccio diretto all’arte, promuovendone l’accessibilità in contrapposizione a una fruizione puramente visiva e contemplativa.

Tuttavia a causa della loro fragilità o per esigenze di conservazione, alcune opere esposte non possono essere toccate direttamente o sono protette da vetro. Per questo è stato creato all’interno della mostra uno spazio speciale chiamato Laboratorio esperienziale. In esso, i visitatori possono sperimentare la metodica della Fondazione Catarsini: innanzitutto ascoltare la descrizione adattata dell’immagine, in italiano o in inglese. Questo approccio è pensato appositamente per trasmettere informazioni necessarie sull’aspetto dell’opera originale (misure, ambientazione, tecnica, colori), ma anche sulla reinterpretazione in alto rilievo scultoreo, permettendo a chi non può vederla, almeno di “immaginarla” prima di esplorarla tattilmente.

Quindi si può “leggere con le mani” un alto rilievo scultoreo che è stato realizzato dal Museo Tattile Statale Omero di Ancona prendendo ispirazione da una delle opere di Alfredo Catarsini in mostra a Palazzo Sacrati Strozzi. L’alto rilievo è una riproduzione tridimensionale semplificata realizzata, nel nostro caso, in dimensioni originali, e il visitatore è guidato dal sonoro per orientarsi e comprendere l’immagine riprodotta.

In definitiva, i Laboratori esperienziali allestiti dalla Fondazione Catarsini offrono un’alternativa tattile per quelle opere che, per varie ragioni non possono essere esplorate tattilmente, garantendo comunque a tutti i visitatori la possibilità di interagire con l’arte attraverso il tatto e l’udito al fine di conciliare l’accessibilità con la conservazione del patrimonio artistico.

La mostra

Arricchita e completata dal catalogo con i testi di Eugenio Giani, Elena Martinelli, Cristina Acidini, Lucia Mannini, Rodolfo Bona, Gloria Chiarini, Elena Pontiggia, Sandro Gorra e Claudia Menichini, la mostra testimonia la parabola artistica di Catarsini durante il “secolo breve”, partito da dipinti di derivazione macchiaiola e postimpressionista e proseguito attraverso esperienze segnate dal gusto dei primitivi e dal richiamo all’ordine, per approdare alle forme volumetriche e plastiche degli anni Trenta e alle grandi composizioni a soggetto storico e religioso realizzate fra 1936 e 1948.

Nel secondo dopoguerra il suo percorso è caratterizzato da sperimentazioni, con le opere del periodo del suo Riflessismo, da rotture formali e dalla temperatura espressiva in cui si è incubato il realismo esistenziale italiano degli anni Cinquanta.

Quindi a partire dal 1948, Catarsini sviluppa una nuova forma espressiva incentrata sul difficile rapporto tra natura, uomo e macchina – ribattezzato Simbolismo meccanico e caratterizzato da pitture che raffigurano complessi ingranaggi -, un tema divenuto sempre più urgente nel secondo dopoguerra e oggi di grande attualità.

Da segnalare che tra le opere di Catarsini a Palazzo Sacrati Strozzi, vi è anche Il grano della bonifica lucchese, il grande dipinto su tela (cm 233 x 300) con cui l’Artista prese parte nel 1940 alla seconda edizione del “Premio Cremona” e che normalmente si può ammirare a Villa Bertelli di Forte dei Marmi.

Tra le novità presenti in mostra, anche tre dipinti – Mare agitato del 1969, Ritratto di un allievo del 1951 e Capanni sul mare del 1936 – che sono stati ritrovati recentemente sul mercato e vengono qui proposti per la prima volta dopo molto tempo.

Fino al 18 luglio sono previste alcune visite guidate alle quali ci si può prenotare chiamando in orario d’ufficio il numero della Fondazione Catarsini 342.1684031.

Cinque anni di Fondazione

Nata alla fine di giugno del 2020, con l’intento di studiare e valorizzare l’opera di Alfredo Catarsini, la Fondazione che porta il suo nome «si è ritrovata presto “in cammino”, alzando continuamente l’asticella dei propri obiettivi, puntando dritta all’abbattimento di quelle barriere che ancora impediscono la piena accessibilità ai luoghi dell’arte, soprattutto alle persone con disabilità visiva» scrive Elena Martinelli nella prefazione del catalogo.

Si è trattato di un lungo periodo di idee, proposte, successi e tante speranze, sempre nella logica di obiettivi concreti, fattibili e utili.

Infatti, dopo i primi due anni trascorsi tra mostre e convegni dedicati all’artista viareggino, alla fine di marzo 2023, in collaborazione con il Touring Club Italiano, è nato il Cammino i luoghi di Catarsini, percorso che abbraccia Lucchesia e Versilia, percorribile in autonomia, con qualsiasi mezzo, che attualmente comprende 8 tappe con 10 sedi espositive (ma presto aumenteranno di numero) dove si incontrano le testimonianze dell’opera dell’Artista. La particolarità del Cammino è che può essere compiuto anche da persone con disabilità visiva grazie ai totem posizionati in ogni tappa che, attraverso i codici QR, permettono l’ascolto di informazioni legate all’opera di Catarsini, ma anche alla storia, al paesaggio, all’enogastronomia del luogo.

Inoltre, in cinque delle tappe del Cammino sono allestiti dei Laboratori esperienziali per persone con disabilità visive, ognuno con un’opera tattilmente esplorabile che reinterpreta un’opera esposta di Catarsini allestiti con elaborati realizzati dagli studenti partecipanti al XXII e XXIII premio Catarsini. In definitiva, il Cammino I luoghi di Catarsini è una grande mostra diffusa permanente di una cinquantina di opere dell’Artista, oggi fruibili da un pubblico più vasto che in passato.

Senza contare che il Premio Catarsini – riservato agli studenti maggiorenni dei licei artistici e degli istituti superiori della regione e che è giunto alla XXIII edizione – dal 2024 segue un criterio legato alla scoperta e valorizzazione dei giovani talenti chiamati a realizzare opere che reinterpretano dipinti di Catarsini ma in forma tridimensionale che, unitamente alle audiodescrizioni, si prestano a una lettura tattile da parte dei non vedenti. Queste opere in due anni sono state ammirate, tra le altre sedi, anche in Regione, nelle gallerie private, nella Chiesa di San Martino in Freddana, al Museo Omero di Ancona, e oggi costituiscono l’oggetto imprescindibile dei suddetti Laboratori esperienziali disseminati lungo il Cammino I luoghi di Catarsini.

L’esperienza conseguita durante la messa a punto del Cammino, unitamente ad altre iniziative – come le descrizioni adattate e audioregistrate dei carri allegorici durante l’ultima edizione del Carnevale di Viareggio e i percorsi museali resi accessibili – e al coinvolgimento dell’Ordine dei giornalisti e di quello dei medici, tanto per citarne alcuni, hanno permesso di acquisire un prezioso know how relativo all’accessibilità nei luoghi della cultura, con l’obiettivo di creare un senso di inclusione e partecipazione attiva, offrendo momenti che spaziano dalla cultura all’attività fisica, dalle emozioni alla socializzazione, il tutto in piena autonomia.

INFO MOSTRA
Il Novecento di Catarsini. Dalla macchia alla macchina
mostra itinerante
Fino al 18.07.2025
Ingresso libero
Orario: da LU a VE ore 10-12.30 e 14-16.30, SA ore 10-12.30
Visite guidate il giorno dell’inaugurazione
Per info e prenotazioni sulle visite guidate
telefonare al numero della Fondazione Catarsini 342.1684031
Palazzo Sacrati Strozzi
Piazza del Duomo 10, Firenze
Info e prenotazioni: 055.4385616
www.fondazionecatarsini.com

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