Andrea Dal Zennaro, l’accessorio che fa la differenza

Andrea Dal Zennaro è una persona affascinante che ho avuto il piacere di intervistare. Uno che nonostante i problemi, le difficoltà e le correnti avverse della vita, con umiltà, devozione e impegno ce l’ha fatta e oggi ha il suo meritato posto al sole là dove i raggi brillano più forte e caldi: il regno della Moda.

Ecco l’intervista del Fashion Designer per ToscanaNews.

andrea dal zennaro3 Andrea, anche tu come molti altri sei una persona speciale che lavora nel settore moda. Hai un blog, il web ti ha portato quasi per caso a noi. Vorresti raccontarci in cosa consiste il tuo lavoro e quali sono i tuoi progetti correnti, passati e futuri nel mondo della moda?

 

 

Mi piace pensare che il mio lavoro possa essere assimilabile a quello di un traduttore, in senso lato ovviamente. La traduzione è un’attività che comprende l’interpretazione del significato di un testo (“di origine”) e la successiva produzione di un nuovo testo, equivalente a quello di origine, in un’altra lingua. Ecco io principalmente capisco e interpreto a modo mio gli input che mi arrivano dal vivere quotidiano, dalle riviste, dalle sfilate, dalle semplici idee e le traduco in un disegno.

La difficoltà sta quindi nel restituire una cosa concreta che sintetizzi un mood, una sensazione, una moda. Per passare ai miei progetti posso dire di aver avuto la fortuna di lavorare con note case Del haute couture italiana e francese con mia grande soddisfazione. Ora mi sto concentrando nella realizzazione finalmente del mio sogno: una mia linea di calzature e accessori. Infatti è online la linea di sneakers D-S!de.

Perché hai deciso di aprire un blog e perché credi che possa essere utile per la tua carriera e per la tua figura professionale?

La risposta in questo caso mi sembra per forza scontata: l’idea del blog è nata da un desiderio di condivisione, nello specifico condivisione di un punto di vista della moda. Pensato come diario di ciò che mi piace, l’abbigliamento di un giorno particolare, l’angolo di una cittadina caratteristica, il font di una pubblicità, si è evoluto in qualcosa d’altro che ancora non ha i contorni definiti. Uno scambio di “mi piace” con “guarda un po’ se ti piace anche questo”. È utile quindi per la mia professione avere centinaia di occhi in più che osservano il mondo reale e virtuale e mi suggeriscono con un punto di vista diverso dal mio. Inoltre il web è un ottima arena per farmi conoscere e per conoscere persone interessanti, come voi ad esempio.

Hai un blog di riferimento?

Certamente i blog sono parte integrante del mio lavoro di ricerca; periodicamente li seguo, con grande attenzione soprattutto a quelli che, a mio parere, sanno intuire i nuovi i trend. A livello femminile devo ammettere che sbircio quello di Chiara Biasi e Chiara Ferragni. Poi in generale guardo il blog di Jesse Thorn per avere una visione del mondo della moda dall’altra parte dell’oceano. Per quanto riguarda l’Italia, interessante ed eccentrico è Angelo Flaccavento nella rubrica di GQ.

Cosa consigli a tutti coloro che si affacciano oggi al mercato della moda, che sognano di lavorare come stilisti o Fashion Design?

L’ unica cosa che mi sento di suggerire è di iniziare dalle basi e percorrere con pazienza ogni step che porta a diventare uno stilista. Per esempio, trovo molto utile investire un periodo di tempo nelle fabbriche per capire come si realizza in concreto una calzatura. Avere completa padronanza del mestiere e delle sue regole aiuta non solo a seguirle in modo corretto ma anche a sovvertirle per creare del nuovo.

Un consiglio, una massima, una frase che ti ripeti ogni giorno, tu che vivi nel mondo della moda e che credi ti rappresenti, da donare a noi e ai nostri lettori.

Una frase che mi ha sempre detto mio padre e che porto sempre come me è “con la passione, la costanza e l’umiltà raggiungerai i tuoi obiettivi“. Posso dire che per me è stato proprio così, dosando questi ingredienti come fossero parte di una pozione magica sono sempre riuscito ad ottenere dei risultati soddisfacenti passando dal lavoro di postino durante le vacanze estive al lavoro di dipintore in attesa del servizio di leva, per poi approdare al mio primo vero impiego nel mondo della moda in uno studio stilistico nella riviera del Brenta. Qui ho passato 8 anni, tempo necessario per sentirmi pronto a mettermi in gioco e fare sapere al mondo cosa potevo offrire. Milano e Parigi sono state le mie due case negli anni successivi, qui ho dato un gran contributo alla rivoluzione dell’utilizzo della sneakers non solo come calzatura sportiva, ma anche come accessorio fashion.

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