Agricoltura, oleifici cooperativi: dalle difficoltà per meteo e rincari agli investimenti per il futuro
Energia pulita, concimazione circolare, punti vendita e degustazione sono i temi da affrontare
Affrontano meteo e rincari investendo sul futuro con la forza del territorio e della comunità: sono gli oleifici cooperativi che operano nelle province di Siena e Grosseto.
A Scansano la cooperativa agricola Pomonte rappresenta una realtà storica e radicata: da pochi giorni ha festeggiato con gli oltre 800 soci i 70 anni di attività. «Nella cooperativa siamo solidali e diamo voce alle piccole aziende che da sole non ce l’avrebbero, perché insieme siamo tutti più forti» spiega il presidente Graziano Chelli. Quest’anno la raccolta, dopo la siccità iniziale, è andata bene: con le prime piogge sono comparse le olive ed in totale sono stati 11mila i quintali moliti. Un prodotto di qualità eccellente, equilibrato con note amare e piccanti. «Come tutti abbiamo il problema dei rincari dei materiali, soprattutto delle bottiglie, che sono anche state difficili da reperire – continua Chelli – ma grazie ai nostri due impianti fotovoltaici siamo riusciti a mantenere i prezzi della molitura per i nostri soci, oggi tra i più bassi in Toscana». Un investimento sull’energia pulita fatto nel 2010 quando ancora ci credevano in pochi: «Abbiamo sempre prestato un occhio alla sostenibilità, perché ci sta a cuore il territorio dove lavoriamo e viviamo. Recuperiamo anche il nocciolino per il riscaldamento ed abbiamo in corso un progetto con il Sant’Anna che prevede la concimazione degli olivi con gli scarti di lavorazione, verso un’economia totalmente circolare» conclude il presidente dell’agricola Pomonte che insieme con altre tre cooperative, pasta Granai di Toscana, caseificio Manciano, e cantina cooperativa dei vignaioli del Morellino, lavora ad un nuovo punto di degustazione e vendita a pochi metri dalla Terme di Saturnia, per offrire un’esperienza a tutto tondo con olio, vini, formaggi, latte e pasta.
Continua ad investire anche la cooperativa ‘Olivicoltori del Cetona’, nata 16 anni fa per salvare l’agricoltura locale quando i frantoi della zona stavano chiudendo. Oggi conta 250 soci con servizi che vanno dalla raccolta all’imbottigliamento, è dotata di un sistema di frangitura in due fasi senza aggiunta di acqua ed ha recentemente raddoppiato la capacità di molitura diminuendo i tempi: l’operazione viene effettuata entro 36 ore dalla raccolta. «Quest’anno abbiamo avuto un buon livello di produzione ed un’ottima qualità dell’olio, mentre per la prossima annata ci preoccupa il freddo tardivo» così il presidente Mario Mori. Con le variazioni climatiche gli agricoltori sono costretti a guardare giorno per giorno cosa succede. Il problema più grosso però riguarda i prezzi: «nonostante enormi rincari energetici e di materiali, il mercato, soprattutto quello straniero, non accetta prezzi del prodotto finale più elevati – continua Mori – le difficoltà aumentano per noi che non puntiamo al margine: la nostra missione è quella di consentire ai soci di continuare a produrre, di mantenere l’agricoltura del territorio con i suoi valori ambientali e paesaggistici».
Situazione più complicata in Val d’Orcia dove la pioggia invece non è arrivata e la siccità è continuata fino alla raccolta. «Ci siamo fermati al 30% di produzione rispetto alla media annuale, ma siamo comunque riusciti a contenere i prezzi nonostante i rincari energetici – dichiara Lara Formichi, presidente della cooperativa Oleificio Val d’Orcia – continuiamo però ad investire per i nostri 550 soci: amplieremo il nostro punto di vendita diretta con un’area per visite guidate al frantoio e degustazione di olio e altri prodotti».
A Montalcino l’azienda agricola cooperativa La Spiga frange le olive di oltre 40 soci, principalmente aziende vitivinicole: in questo territorio infatti la produzione e la commercializzazione dell’olio è legata al mercato del vino. «Nel 2010 abbiamo fatto un grosso investimento e ci siamo dotati di un nuovo frantoio con decanter di ultima generazione e con la possibilità della lavorazione biologica. Un macchinario costoso che da sole le piccole e medie aziende non potrebbero permettersi – così il presidente Marcello Bucci che spiega come sia stata un’annata complicata sotto molti punti di vista – A causa della siccità la produzione è stata molto sotto la media annua, inoltre i rincari energetici con bollette triplicate ci hanno messo in forte difficoltà»
«Le cooperative si dimostrano ancora una volta la ricchezza del nostro territorio, capaci di scommettere sulle persone e sulle loro capacità, lo fanno avendo a cuore questi luoghi dove lavoriamo e abitiamo. Nonostante le molte difficoltà che registriamo sia per i rincari sia per le variazioni climatiche – commenta Mario Marchi, presidente di Confcooperative Toscana Sud – Energia pulita, concimazione circolare, punti vendita e degustazione. Progetti che nascono da forti radici e che guardano al futuro, per affrontare la doppia crisi climatica ed energetica che stiamo vivendo».