Aeroporto Peretola: accordo NCC e Toscana Aeroporti
Risolta questione del parcheggio, CNA soddisfatta
La discussione sulla regolamentazione dell’accesso degli Ncc alle aree di parcheggio allo scalo aeroportuale del capoluogo toscano si è finalmente chiusa con condizioni più favorevoli rispetto a quelle esistenti. Oggi 1 Giugno entra in vigore l’accordo frutto di una lunga trattativa, sottoscritto da CNA Ncc Fita Firenze e Toscana Aeroporti la regolamentazione ha valore per tutti gli operatori italiani in servizio presso l’Aeroporto Peretola.
Toscana Aeroporti decisa ad aumentare la qualità dei propri servizi ha stipulato tariffe più vantaggiose per la sosta degli Ncc: primi 15 minuti gratuiti sia nel parcheggio 1 che nel 2. Per il P1, 1 euro fino a 45 minuti, 1,50 euro fino ad un’ora, 4,50 euro fino a 2 ore, 7,50 euro fino a 3 ore e 3 euro in più per ogni ora successiva. 50 centesimi fino ad un’ora per il P2, 1,50 euro fino a 2 ore, 4,50 fino a tre ore. Dalla 4° ora subentra quindi la tariffazione ufficiale del parcheggio.
Il commento di Marco Carraresi presidente degli Ncc Fita Firenze esprime tutta la soddisfazione per l’obiettivo raggiunto: “Un accordo tre volte utile. Per gli Ncc che vedranno esteso a 15 minuti il tempo di sosta gratuita nei due parcheggi di Peretola, godendo inoltre per gli archi temporali successivi di tariffe più basse rispetto alle attuali. Per Toscana Aeroporti che vedrà crescere gli incassi della sosta, tanto grazie alla tariffazione elaborata per e con gli Ncc, che per quella che, per trasparenza e rispetto della libera concorrenza, auspichiamo sarà praticata anche a tutti gli altri operatori del trasporto persone fino ad oggi ammessi gratuitamente. Per il contrasto all’abusivismo (fenomeno molto diffuso in questo settore,) visto che alle tariffe agevolate si accede solo tramite telepass o tesserino (non entrambi) che lo scalo fiorentino rilascia esclusivamente agli Ncc abilitati”.
Un settore quello del trasporto a noleggio con conducente regolamentato da una legge scritta nel lontano 1992 i cui decreti attuativi sono sospesi dal 2009. Un buco legislativo che non ottempera a diritti e doveri di una concorrenza leale, e che sembra non rispondere alle necessità di un mercato esploso nel segno della sharing economy, caratterizzato da un forte utilizzo di strumenti come le app.
E se la minaccia Uber a Firenze sembra ormai lontana: il servizio è stato sospeso il 12 agosto 2016 per l’impossibilità di soddisfare una domanda in progressivo aumento disponendo di un numero insufficiente di mezzi per garantirne la qualità, questo quanto dichiarato allora dalla Società americana, ecco che un nuovo “pericolo” torna ad agitare gli Ncc toscani.
Nei mesi scorsi gli operatori hanno lamentato una vera e propria invasione di taxi abusivi di lusso a sottrarre lavoro ai mezzi regolarmente in possesso di licenza. Una minaccia partita da Prato: a bordo autisti orientali che offrono servizi di trasporto a prezzi concorrenziali ad una clientela cinese, ma anche italiana.
Ancora una volta il mezzo per promuovere questi servizi abusivi è un’app simile a Uber che connette direttamente passeggero e autista. L’allerta lanciata da Azione Ncc lascia purtroppo immaginare un’organizzazione ben radicata nelle maggiori città italiane, che sposta la propria flotta in funzione dell’incremento della domanda durante eventi di richiamo. Una realtà dura da contrastare per la difficoltà di eseguire controlli realmente efficaci su questi autisti abusivi 2.0., che operano una concorrenza sleale e allo stesso tempo evadono la tassazione.