A Suvignano una giornata di riflessione su lavoro, memoria e beni confiscati alle mafie

La gestione dei beni confiscati, la legalità del lavoro in agricoltura, la memoria delle vittime di tutte le mafie saranno al centro di “Suvignano tra lavoro e preghiera”, giornata di riflessione e ricordo in programma lunedì prossimo 6 maggio nella Tenuta requisita alla criminalità organizzata e oggi affidata a Ente terre regionali toscane.

Presso la Tenuta – il bene confiscato più importante in Toscana e tra i più estesi in Italia – giungeranno rappresentanti delle istituzioni nazionali, vertici regionali e autorità ecclesiastiche.

La giornata si aprirà alle 10.30 con la tavola rotonda dal titolo “La destinazione delle aziende agricole confiscate e la legalità del lavoro in agricoltura”.

Vi prenderanno parte la presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, il sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, il presidente della Regione Toscana, il cardinale e arcivescovo di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino Augusto Paolo Lojudice, la vicepresidente della Regione e assessora all’agricoltura, l’assessore regionale alla legalità. Interverranno anche il direttore di Ente terre regionali toscane, assieme al direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

L’evento si concluderà con la celebrazione (dalle 12,15) della santa messa presieduta dal cardinale Lojoudice in ricordo delle vittime di tutte le Mafie, che segnerà il ritorno al culto della chiesa di Santo Stefano all’interno della tenuta.

La tenuta di Suvignano si trova in Str. Monteroni Vescovado, 2759/E a Monteroni d’Arbia. Si estende su 638 ettari sulle colline del senese, tra Monteroni d’Arbia e Murlo.

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