Il Sistema Musei Toscani per l’Alzheimer: nuove evidenze sull’impatto sociale delle pratiche culturali

Un’iniziativa del Sistema Musei Toscani per l’Alzheimer dedicata alla condivisione di metodi, risultati e prospettive per sviluppare programmi museali più efficaci, inclusivi e orientati al valore sociale. Nella prima tappa, prevista per venerdì 7 novembre, saranno presentati i risultati di Take Part, la prima ricerca del Sistema MTA sull’impatto delle esperienze museali nella vita delle persone con demenza, dei caregiver e delle comunità. Attraverso incontri di riflessione, questionari, osservazioni, interviste e diari, la ricerca ha coinvolto 123 persone con demenza, 137 caregiver, 110 professionisti museali e 19 musei tra Toscana e Paesi Bassi, contribuendo a migliorare la qualità dei programmi, dimostrarne il valore sociale e rafforzare la coesione del Sistema MTA.

Che cosa valutare e come misurare l’impatto sulla comunità dei programmi culturali? Con quali metodologie, strumenti e alleanze? Quali esperienze possono essere d’ispirazione?

Il Sistema Musei Toscani per l’Alzheimer – che da anni riunisce istituzioni culturali della Regione Toscana impegnate in programmi dedicati alle persone con demenza e ai loro carer – affronta queste e altre domande con Evaluation Strategies: un’iniziativa in due tappe dedicata alla valutazione dell’impatto sociale delle pratiche culturali. L’occasione nasce dalla pubblicazione dei risultati di Take Part, progetto di ricerca promosso dal Sistema MTA che ha esplorato strumenti e metodologie per misurare gli effetti dei programmi museali sulla vita delle persone e delle comunità coinvolte.

L’evento prenderà avvio venerdì 7 novembre con un workshop in presenza presso Palazzo Strozzi a Firenze, e si conclude il 25 novembre con un convegno online. Promosso dal Sistema Musei Toscani per l’Alzheimer con il sostegno della Regione Toscana, dell’Ambasciata dei Paesi Bassi e del Consolato Generale dei Paesi Bassi, e realizzato in collaborazione con Palazzo Strozzi, l’evento si inserisce nell’azione di sviluppo di MID Musei Italiani per la Demenza.

IL PROGRAMMA

La prima giornata prenderà il via alle ore 10.00 all’Altana di Palazzo Strozzi, con i saluti istituzionali di Arturo Galansino per la Fondazione Palazzo Strozzi, Elena Pianea per la Regione Toscana e Babs van Lieshout per l’Ambasciata e il Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi. A introdurre e moderare la sessione sarà Alessandra Mocali, in qualità di membro del Comitato Tecnico-Scientifico del Sistema MTA e in rappresentanza di Airalzh – Associazione Italiana Ricerca Alzheimer Onlus.

Alle 10.45 è prevista una Lezione Magistrale di Rabih Chattat, docente dell’Università di Bologna e membro del board internazionale Interdem, che offrirà una riflessione ampia e approfondita sulle sfide culturali e sociali legate alle demenze.

A partire dalle ore 12.00, Luca Carli Ballola e Chiara Lachi, coordinamento del Sistema MTA, introdurranno la Teoria del Cambiamento e il suo utilizzo nella ricerca sulla valutazione dell’impatto sociale dei programmi museali per persone con demenza, cui seguirà la presentazione dei risultati del progetto Take Part a cura di Cristina Bucci e Michela Mei.

Take Part è il primo progetto di valutazione dell’impatto sociale dei programmi museali per persone con demenza promosso dal Sistema Musei Toscani per l’Alzheimer (MTA). Nato dopo dieci anni di esperienze e riflessione condivisa, si basa su un percorso di formazione e progettazione partecipata e indaga i cambiamenti generati per persone con demenza, carer e istituzioni culturali. Attraverso incontri di riflessione, questionari, osservazioni, interviste e diari, ha coinvolto 123 persone con demenza, 137 carer, 110 professionisti museali e 19 musei tra Toscana e Paesi Bassi, contribuendo a migliorare la qualità dei programmi, dimostrarne il valore sociale e rafforzare la coesione del Sistema MTA.

Secondo Take Part per le persone con demenza, l’esperienza museale si è rivelata intensa e significativa. Nei musei si sentono accolte, ascoltate e libere di esprimersi, e dichiarano di voler tornare. La partecipazione ai programmi è vissuta come un’occasione di crescita personale e riconoscimento della propria identità, con effetti positivi sull’autostima e sul benessere quotidiano. La dimensione relazionale emerge come centrale: cresce la sintonia con chi le accompagna e il senso di appartenenza al gruppo, passando dal piacere di incontrare nuove persone alla sicurezza di sentirsi parte di una comunità. Dalla ricerca emerge che il 93% desidera tornare al museo, il 95% si sente ascoltato, il 76% non si sente giudicato e l’86% si sente parte del gruppo.

Anche per i carer familiari e professionali il museo si rivela uno spazio accogliente e significativo, dove condividere esperienze piacevoli e stimolanti con le persone di cui si prendono cura. I programmi favoriscono l’acquisizione di nuovi strumenti relazionali, migliorano la qualità della relazione e contribuiscono a vivere la cura con maggiore serenità. All’interno dei gruppi si instaurano legami e momenti di confronto che riducono il senso di solitudine, contrastano lo stigma e promuovono nuove consapevolezze sul ruolo delle persone con demenza nella comunità. Il 90% dei partecipanti riferisce di aver svolto attività significative, il 79% dichiara di aver appreso nuovi modi di relazionarsi, il 56% si sente meno solo e il 45% afferma di vedere le persone con demenza in modo diverso.

Per i musei, i programmi dedicati alla demenza hanno un impatto trasformativo. Il personale di sala e biglietteria sviluppa maggiore sensibilità e competenze relazionali, contribuendo a un’accoglienza più inclusiva. I dipartimenti educativi rafforzano il proprio ruolo e sperimentano nuove forme di partecipazione e accessibilità. Direttori e curatori riconoscono il valore strategico di questi programmi, che diventano leve per l’innovazione culturale e per la ricerca di nuove opportunità di finanziamento. L’efficacia cresce in proporzione al coinvolgimento e alla formazione del personale, contribuendo alla costruzione di musei accessibili, polifonici e aperti alla comunità. I dati mostrano che il 73% del personale di sala si sente più preparato ad accogliere, il 76% degli educatori sperimenta nuove modalità di coinvolgimento, il 73% delle persone dell’ambito management che hanno aderito alla ricerca (non solo i direttori ma anche curatori, personale dell’amministrazione etc.) utilizza il programma per accedere a finanziamenti; infine il 90% dei musei che hanno partecipato al progetto (17 musei su 19), ha avviato nuovi progetti dedicati all’accessibilità grazie al progetto Alzheimer.

Il programma dell’evento del 7 novembre proseguirà dalle 14:30 negli spazi del Maria Manetti- Shrem Educational Center e della Strozzina con una serie di workshop di progettazione di strumenti di ricerca che si svolgono in contemporanea: uno è dedicato agli incontri di riflessione ed è condotto da Laura Biagioli, Cristina Bucci, Marjan Ruiter e Roosje Vreman; uno approfondisce lo strumento delle schede di osservazione ed è curato da Daniele Mancini, Michela Mei e Federica Tiripelli; Alice Annini, Chiara Lachi e Silvia Melani introducono lo strumento dei questionari; Lara Calabrese, Luca Carli Ballola, Elena Scaravella e Sara Trolese si dedicano allo strumento delle interviste; e infine un workshop sugli strumenti creativi è coordinato da Irene Balzani, Chiara Passalacqua e Alessia Maria Lombardi.

La giornata si concluderà alle ore 16.30 con una restituzione condivisa e le conclusioni finali, a cura di Claudia Forti per la Regione Toscana e Veronica Caleri per AIP Toscana, che raccoglieranno spunti e prospettive emerse nel corso dei lavori.

Grazie al contributo delle istituzioni coinvolte e al carattere interdisciplinare delle tappe previste, Evaluation Strategies rappresenta un’occasione unica per operatori culturali, enti pubblici e privati, ricercatori e stakeholder del settore sociale e museale per confrontarsi sull’efficacia e il significato dei programmi culturali nella costruzione di comunità inclusive e partecipative.

Per maggiori informazioni: https://www.museitoscanialzheimer.org/

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