Dazi Usa, Consorzio Vino Chianti: “Preoccupazione alta, ma attendiamo di capire i dettagli dell’accordo”

Il presidente Busi: “Il 15% sarebbe certamente meglio delle ipotesi avanzate di abusi, ma avrebbe comunque impatto molto pesante sul settore”

Se confermato, il dazio del 15% avrebbe un impatto molto pesante per il nostro comparto. Non possiamo nascondere la preoccupazione”.

A dirlo è Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti, in relazione all’accordo commerciale siglato ieri tra Unione Europea e Stati Uniti d’America che prevede nuovi dazi al 15%.

“In questo momento – spiega Busi – dobbiamo stringere i denti e attendere di capire esattamente che cosa sia stato deciso: le notizie che arrivano sono frammentarie e servirà analizzare bene i dispositivi ufficiali e le modalità di applicazione”.

“Dalla prima lettura sembra che l’Europa abbia rinunciato a gran parte delle sue richieste. L’unica nota positiva che viene evidenziata oggi è che si era parlato di un possibile dazio al 30% e che quindi, in confronto, il 15% è una riduzione. Ma resta comunque un impatto pesante per le nostre aziende e per l’export del vino italiano”, conclude il presidente del Consorzio Vino Chianti.

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