Firenze, un incontro tra istituzioni e terzo settore per migliorare i servizi socio-sanitari

Istituzioni pubbliche e realtà del terzo settore che costruiscono insieme le risposte ai bisogni espressi dai cittadini in settori importanti come i servizi sociali e sanitari: è questo il senso di fondo della cosiddetta “co-programmazione”, lanciata dalla riforma del terzo settore e che in Toscana sta diventando una modalità operativa concreta come dimostra l’incontro svoltosi questa mattina a Palazzo Strozzi Sacrati.

L’iniziativa odierna è servita a una restituzione e a una condivisione dell’attività di tre laboratori zonali (Senese, Valdinievole, Livornese) nei quali istituzioni e realtà del terzo settore hanno lavorato fianco a fianco per il percorso di definizione del nuovo Piano Integrato della Salute (PIS).
La programmazione in ambito socio-sanitario è stato quindi il terreno su cui è sviluppata la mattinata di lavoro, voluta da Regione Toscana, Anci Toscana, Cesvot (Centro servizi volontariato) e Forum del Terzo settore; l’incontro, coordinato da Sara Nocentini, con la partecipazione di rappresentanti istituzionali e associativi, di tecnici e dirigenti regionali, ha permesso di fare il punto su come si stia rafforzando questo strumento di governance partecipata.

“Questo appuntamento – ha detto l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli – ha fatto emergere riscontri importanti sulla capacità di utilizzare lo strumento della co-programmazione. In tre ambiti territoriali è divenuta una pratica per affrontare percorsi sociali e sanitari: è il caso della casa di comunità per Siena, del percorso infanzia-adolescenza per Livorno, delle attività di assistenza domiciliare per la Val di Nievole. In queste attività svolte sperimentalmente, questo strumento di amministrazione condivisa ha permesso di creare sinergie virtuose tra istituzioni e terzo settore e ci ha dato elementi preziosi per far sì che la co-programmazione diventi una modalità costante per analizzare i bisogni che emergono nel territorio e costruire le risposte adeguate in termini di spazi e servizi”.

“La co-programmazione – ha aggiunto – rappresenta una sfida e al contempo una grande opportunità per le nostre comunità, nelle quali la costruzione di soluzioni a problemi di interesse generale non è più competenza esclusiva dell’autorità pubblica, in cui i servizi vengono soltanto appaltati e affidati al terzo settore, per entrare in una prospettiva dove sono programmati e progettati insieme. L’obiettivo è quello di mettere al centro delle attività i bisogni della comunità, i diritti delle persone, le loro aspirazioni. Una modalità che è importante portare anche all’interno del nuovo Piano sanitario e sociale integrato, un atto di programmazione regionale che guiderà i le scelte di salute pubblica dei prossimi anni”.

“La co-programmazione – ha detto Enrico Sostegni, presidente della Commissione sanità e politiche sociali del Consiglio regionale – è un elemento essenziale dell’amministrazione condivisa. Un elemento complesso, specie per la rete di relazioni che si devono mettere in atto soprattutto a livello politico: ma grazie a queste sperimentazioni sul territorio, adesso abbiamo a disposizione non solo la procedura, ma anche gli strumenti concreti da utilizzare e quindi oggi la nostra Regione è in grado di dire come si fa la co-programmazione, determinando così un cambio culturale e di utilizzo, e una crescita significativa nel percorso di progressiva attuazione della Riforma del terzo settore. Per questo ringrazio l’Assessorato e tutti i soggetti coinvolti in questo percorso e nelle sperimentazioni, che ci dimostrano le potenzialità della co-programmazione. In tal senso credo che sarà importante dedicare a questa uno specifico capitolo nel nuovo Piano sanitario e sociale integrato, su cui stiamo lavorando e che nelle prossime settimane arriverà all’aula del Consiglio regionale”

“La sperimentazione avvenuta in questi tre laboratori – ha evidenziato Simone Gheri, direttore di Anci Toscana – si è conclusa positivamente con tanta partecipazione, con tanti spunti, con tanti passi in avanti nella costruzione del metodo.  Ora la nostra volontà è di estenderla gradualmente anche agli altri territori. L’obiettivo è di portarla avanti anche in previsione delle prossime fasi di programmazione, nel contesto del nuovo Piano sanitario e sociale integrato (Pssir) che sarà approvato dal Consiglio regionale nelle prossime settimane”.

Per accompagnare e sostenere il percorso di sviluppo dell’amministrazione condivisa due anni fa è stato istituito un tavolo permanente tra Regione Toscana, Anci Toscana, Cesvot, Forum del Terzo Settore, mentre l’anno scorso è stato lanciato il “Sussidiario dell’amministrazione condivisa”, cioè un volume, di cui a breve sarà pronta una versione aggiornata e una piattaforma web di lavoro e confronto (https://amministrazionecondivisatoscana.it/) che consenta soggetti interessati di tenersi reciprocamente informati su attività, iniziative, raccolta di buone pratiche e aggiornamenti normativi.

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