Halloween, Coldiretti: da incubo per zucche nostrane, sparita 1 su 4 tra maltempo ed eventi estremi

Per Ognissanti il giro d’affari si aggira sui 30 milioni tra intaglio e cucina. Niente etichetta di origine sulle zucche: acquistate nei mercati o dai contadini il consiglio

Halloween da incubo per le zucche nostrane, con un crollo della produzione del 25% tra gli effetti del maltempo, degli eventi estremi e delle alluvioni che hanno interessato territori a vocazione come la Val di Cornia e la Versilia. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti Toscana sull’andamento stagionale dell’ortaggio simbolo della Festa di Ognissanti, che si celebra il 31 dicembre. Proprio nelle settimane della ricorrenza si moltiplicano gli acquisti, per un giro d’affari stimato a livello nazionale da Coldiretti in circa 30 milioni di euro.

Si tratta per la quasi totalità di prodotti destinati al consumo alimentare anche se cresce l’attenzione per le zucche ornamentali da intagliare, per le quali proprio Halloween rappresenta oltre il 90% del mercato. Esemplari che possono essere di piccola taglia o di grandi dimensioni, di forma variabile (allungate a forma di tubo, a trombetta, a cappello, schiacciate, a spirale, tonde) e persino di colore differente, dal verde al rosso accesso, fino alle colorazioni striate. Tra tavola e intaglio, il prezzo medio al dettaglio viaggia quest’anno intorno ai 2/2,50 euro al chilo, ma può anche raddoppiare o triplicare se sbucciata e tagliata.

Accanto a varietà internazionali come l’Americana, la Butternut, l’Asterix, molti imprenditori agricoli in Italia – continua Coldiretti Toscana – sono impegnati nella conservazione di quelle tradizionali come la zucca Cappello del prete, la Berretta piacentina, la Mini Moscata, la Violina, la Moscata, la Trombetta e la Delica della quale si utilizza tutto, dalle foglie ai fiori, dalla buccia ai semi oltre naturalmente la polpa.

Al calo della produzione italiana si aggiunge peraltro l’aumento delle importazioni dall’estero, cresciute del 38% in quantità nei primi sette mesi dell’anno, con 15 milioni di chili di prodotto, di cui circa i due terzi arrivano dall’Africa, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat, dove possono essere coltivate con l’utilizzo di sostanze vietate nella Ue. La mancanza dell’obbligo dell’etichetta d’origine sulle zucche tagliate o trasformate (dalle zuppe ai semini) rende peraltro difficile ai consumatori riuscir a identificare il vero prodotto italiano. Il consiglio della Coldiretti Toscana è dunque quello di acquistare le zucche direttamente nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica per assicurarsi la qualità e la tracciabilità di quanto si porta in tavola.

In crescita il fenomeno dello “zuccaturismo” che – conclude Coldiretti Toscana – attira migliaia di famiglie, con vere e proprie esperienze dedicate come il Giardino delle Zucche di Camaiore ma anche laboratori didattici e cene a tema negli agriturismi per una festa sempre più apprezzata dai toscani.

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