Avis Toscana: “Ecco perché si dona: attrae esperienza di crescita personale”
L’Associazione ha lanciato un ciclo di incontri sulle buone pratiche da tenere per comunicare in modo efficace. Il professor Roberto Bernocchi, della Iulm di Milano, parlerà giovedì 10 ottobre: “La cultura della solidarietà faceva leva nel Novecento, oggi si ricercano riscontri differenti”
“I donatori di sangue possono essere attratti da questo gesto se lo vivono come un’esperienza di crescita personale. La cultura della solidarietà faceva più leva nel Novecento: le nuove generazioni desiderano un riscontro fisico o emotivo”.
Lo dice il professor Roberto Bernocchi, docente alla Iulm di Milano ed esperto di comunicazione. Giovedì 10 ottobre interverrà nell’ambito degli incontri organizzati da Avis Toscana.
Appuntamenti dedicati alle “Buone prassi” da tenere in materia di comunicazione e da applicarsi all’interno dell’associazione, grazie al contributo di una serie di qualificati esperti. Workshop e interventi che spaziano dall’approccio digital a quello analogico, e che andranno avanti fino a giovedì 7 novembre.
L’obiettivo di fondo è limpido: comunicare in modo efficace per riuscire ad attrarre nuovi donatori, generando così quel ricambio che risulta indispensabile alla luce del fabbisogno di sangue e plasma.
“Il tema – spiega Bernocchi – è quello dell’identità delle organizzazioni non profit: è necessario che prendano sempre più consapevolezza, Avis Toscana e non soltanto, che le forme del linguaggio tradizionale non sono più performanti. Servono una strategia puntuale, l’individuazione di un target giusto e uno switch di linguaggio quando si passa da un canale comunicativo all’altro”.
“La cosa più importante per attirare nuovi donatori è cambiare paradigma. L’impostazione classica e più che legittima è quella della richiesta, fondata su un elemento di solidarietà e di comunità, che però fa leva relativamente sulle nuove generazioni. Per conquistarle serve una comunicazione, sia offline che online, capace di passare all’offerta: di una crescita personale, di un miglioramento del proprio stato di salute, di un’esperienza che genera emozioni e bagaglio formativo per il futuro”.
“Avis Toscana può e deve continuare a lavorare su entrambi i fronti, quello analogico e quello digitale, perché le persone hanno dimostrato da tempo di possedere una multi-identità, che si consuma fuori e dentro dai social. Ma in entrambi i canali c’è bisogno di questo nuovo approccio: bisogna offrire qualcosa che aggiunga valore alla vita dei futuri potenziali donatori”.
Quello di giovedì 10 ottobre sarà il terzo appuntamento del ciclo, iniziato il 14 settembre in presenza con “Cos’è la comunicazione, “Storie che parlano “, Comunicazione inclusiva” e proseguito il 3 ottobre in webinar con “A chi comunicare?”, “Trova il tuo target” e “Comunicazione interna ed esterna”.
Dopo l’approfondimento con il professor Bernocchi (sempre in webinar) i prossimi eventi sono fissati per sabato 26 ottobre (in presenza) con un focus sulla comunicazione digitale condotto da Laura Laportella e Ilaria Parenti, dell’ufficio comunicazione di Avis Toscana) e giovedì 7 novembre (in webinar) con “Gli elementi di flussi lavorativi e l’organizzazione”, a cura di Andrea Salvini, docente dell’Università di Pisa.