Clima, per il centro Copernicus il mese di aprile è stato il più caldo mai registrato
Legambiente: “Serve attuare subito la transizione ecologica per frenare gli effetti della crisi climatica sempre più evidenti con alternanza di precipitazioni estreme e ondate di calore”
L’aprile 2024 è stato il più caldo a livello globale rispetto a qualsiasi aprile precedente, con una temperatura media dell’aria superficiale ERA5 di 15,03°C, 0,67°C superiore alla media 1991-2020 per aprile e 0,14°C superiore al precedente massimo registrato nell’aprile 2016. Si tratta dei dati diffusi dal centro Copernicus, il servizio meteo della UE. Continua così la serie di temperature record, infatti aprile 2024 è stato l’undicesimo mese consecutivo più caldo mai registrato. È stata superata la soglia dei 1,5 gradi; infatti il mese di Aprile 2024 è stato più caldo di 1.58° C rispetto alla stima della media di aprile per il periodo compreso tra il 1850 e il 1900, il periodo di riferimento preindustriale.
Il superamento della prima soglia critica di sicurezza dell’Accordo di Parigi è ciò che gli scienziati avevano preannunciato entro il 2025, evidenziando in modo plateale l’inasprimento degli effetti della crisi climatica, che generano un’alternanza di precipitazioni estreme (concentrate nel tempo e nello spazio) e ondate di calore.
Una serie storica di temperature anomale che ha colpito anche la Toscana. Secondo dati del Consorzio meteo Lamma da luglio 2023 ad oggi abbiamo avuto in successione i 9 mesi più caldi di sempre, ossia negli ultimi 174 anni: da luglio ’23 a marzo ’24 abbiamo registrato le temperature medie più alte di sempre, dal 1850 ad oggi.
Un dato che si accompagna all’aumento delle temperature del mare, che per il mese di Aprile 2024 è stata di 21,04°C, il valore più alto mai registrato per il mese di aprile. Anche il mar Tirreno segue questo trend, infatti nei primi giorni di aprile abbiamo una temperatura media di 15° gradi centigradi che significa oltre 1 grado superiore alla temperatura media stagionale: un campanello di allarme preoccupante, che ci conferma della modifica strutturale del clima.
“I dati che commentiamo oggi sarebbero già gravi se riguardassero una serie di 2-3 mesi consecutivi, diventano drammatici se (come in effetti sono) riguardano una serie storico/statistica di 11 mesi; – dichiara Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana – infatti, non solo non era mai successa una cosa del genere, ma l’evidenza scientifica incrocia il senso comune quando si osservano le fioriture premature di molte specie vegetali, la fusione dei ghiacciai e il susseguirsi di eventi estremi su tutto il territorio regionale e nazionale. Tutte queste evenienze ci dovrebbero convincere a concretizzare con ancora più determinazione le misure più urgenti della transizione ecologica. Fermare il consumo di suolo e anzi restituire quanto più spazio alla natura. Porre in opera la rivoluzione energetica, passando dalle fonti fossili alle rinnovabili. Convertire in modo ecologico e circolare tutti i nostri Distretti produttivi”.